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Sembra strano da dire, eppure persino il bene più immateriale che esista, la cultura, ha un impatto ambientale, inquina e deve essere ripensata, come tutti gli altri settori industriali, nell’ottica dell’Agenda 2030.
Il festival Ora è qui, che proprio ai contenuti dell’Agenda si ispira, ha come obiettivo quello di ripensare la cultura, considerata come la quarta dimensione dello sviluppo sostenibile.
Il festival, promosso da Dire fare cambiare aps e dall'associazione Fuori contesto, è supportato da Roma capitale - Assessorato alla Cultura, in quanto vincitore dell'avviso pubblico biennale Culture in movimento 2023-2024, curato dal dipartimento Attività culturali e realizzato in collaborazione con Siae.
L’iniziativa si sviluppa su tre annualità, di cui la seconda appena conclusa e la terza in programma per il 2025. L’obiettivo principale è quello di promuovere e divulgare tramite workshop, laboratori, ricerche, installazioni, performance e spettacoli i principi dell'Agenda 2030 per massimizzarne la diffusione a tutta la cittadinanza, e contemporaneamente offrire al mondo artistico e culturale validi strumenti per poter ripensare il proprio modello produttivo e diminuire sensibilmente l’impronta ambientale.
“Abbiamo già toccato tantissimi temi – racconta Giulia Morello, tra gli organizzatori del festival – dai diritti umani al cambiamento climatico, passando per la parità di genere”. Il primo anno è stato dedicato soprattutto alla ricerca, soprattutto per capire come e quanto i temi dell’agenda fossero percepiti dalla cittadinanza romana.
“Abbiamo poi fatto un laboratorio di drammaturgia al femminile, perché la voce delle donne troppo spesso – e in troppe parti del mondo – manca, anche nel mondo culturale”. Il laboratorio è stato propedeutico alla seconda annualità, dedicata alla realizzazione di una produzione teatrale.
“Abbiamo realizzato una Escape Game – illustra Morello - giocando con il concetto di escape room: un gioco in cui liberare cinque storie legate alle 5 P dell’agenda 2030. Poi abbiamo organizzato, sempre sui cinque temi, una ted conference, con cinque speaker, ognuno per un tema”.
La grande domanda che fa da filo conduttore al progetto è stata ed è: di cosa abbiamo bisogno come cittadini? “La cosa più bella che è venuta fuori da questo percorso è stata la costruzione di una rete di associazioni, enti, istituzioni, che hanno collaborato alla realizzazione delle attività. Una rete che nel 2025 si amplierà ancora di più, così come i temi di cui ci occuperemo”.
Guardando al futuro – al 2030 mancano solo cinque anni – c’è senza dubbio il tema dell’intelligenza artificiale, con tutti gli annessi e connessi: potenziali e limiti.