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Ottant’anni fa la strage di Marzabotto che, tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, causò la morte di 770 persone, tra cui moltissimi bambini, in alcuni paesi alle pendici del Monte Sole, in provincia di Bologna. L’eccidio fu uno dei più grandi compiuti dai nazisti.
“Mai più, mai più facismi e nazismi”, ha detto oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in pellegrinaggio sul luogo della strage, insieme al presidente tedesco Frank Walter Steinmeier che ha chiesto scusa per quella strage e ha detto di provare “dolore e vergogna”.
Due giorni fa, il 27 settembre scorso, la Cgil di Bologna ha organizzato, proprio nel segno di questa ottantesima ricorrenza, “una giornata molto intensa a Monte Sole – si legge sulla pagina Facebook dell’organizzazione –. Abbiamo tenuto l'Assemblea generale nella sede della Scuola di Pace di Monte Sole. La riunione è stata arricchita dalla proiezione del toccante documentario ‘Io per me ero un uomo’: i giorni dell'eccidio negli occhi e nella voce di Ferruccio Laffi, recentemente scomparso”. Giornata che si è chiusa con il contributo di Christian Ferrari della segreteria nazionale Cgil.
Nel pomeriggio, la visita ad alcuni dei luoghi più significativi dei tanti crimini efferati compiuti dalla Wehrmacht, dalle SS e da militari fascisti travestiti da truppa tedesca, con funzione di guide, informatori, becchini.
“Abbiamo il dovere di ricordare e di raccontare a chi verrà dopo di noi quello che è stato – scrive la Cgil di Bologna –. Anche per questo abbiamo approvato un Ordine del giorno con il quale vogliamo dare il nostro contributo alla Scuola di Pace (leggi QUI)”.