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La scomparsa di Citto Maselli è una grave perdita per la cultura del nostro Paese, ma ancora di più per chi crede che sia necessario continuare a spendersi per la democrazia, la giustizia sociale e per una reale emancipazione degli 'ultimi'; obiettivi che Citto non ha mai smesso di perseguire nel corso della sua straordinaria vita che ha attraversato il Novecento.” Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
“Lo faceva - prosegue il leader del sindacato di Corso d’Italia - attraverso i suoi importanti film, che hanno fatto la storia della cinematografia italiana, i documentari, la fotografia, ma anche con la militanza attiva e con quella instancabile voglia di mettere in discussione tutto ciò che poteva ostacolare la costruzione di un Paese più giusto”.
“Con Citto, - conclude Landini - perdiamo un uomo, un compagno, capace di scuotere le nostre coscienze e richiamarci alle nostre responsabilità: tra di esse, ora, anche quella di continuare a far vivere e rivivere le sue straordinarie opere”.