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IL FILM
"Lontano Lontano", la fuga dei pensionati all'estero
Qual è la stagione della vita più difficile da rappresentare al cinema? Da sempre la terza età. Lo ha fatto Clint Eastwood con The Mule - Il corriere, un film su un "vecchietto" che trasporta droga e parla anche di se stesso, del proprio corpo novantenne. In Italia lo fa Gianni Di Gregorio con Lontano Lontano: la storia di tre pensionati romani (Di Gregorio, Colangeli e Fantastichini all'ultimo ruolo) che passano giornate sempre uguali, si fanno coraggio e decidono di emigrare all'estero. Ma il film non è il viaggio, è la sua preparazione. Di Gregorio, regista anziano (71 anni), inscena ciò che conosce ed eleva nobilmente il nostro cinema popolare: doveva uscire in sala, per il Covid è arrivato in streaming gratuito su RaiPlay. (e.d.n.)
LA COLLANA
Storia e storie, il nuovo lavoro editoriale della Fondazione Di Vittorio – Area Storia e Memoria.
Il primo numero, a cura di Edmondo Montali e Francescopaolo Palaia, affronta la ricostruzione delle lotte per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro ad opera del movimento operaio italiano e in particolare della Cgil. Presenta, inoltre, un'interessante Antologia di testimonianze operaie, tratte da uno studio del Centro ricerche e documentazione rischi e danni da lavoro. Questa prima uscita si chiude con un’intervista a Sebastiano Calleri, responsabile per i temi di salute e sicurezza sul lavoro della Cgil nazionale, sull'epidemia da Covid-19 e i nuovi rischi. Disponibile in formato pdf e ebook, oppure sul sito della Fondazione Di Vittorio (https://www.fondazionedivittorio.it/it/storia-storie-ambiente-lavoro-e-fabbrica-nell%E2%80%99italia-degli-anni-%E2%80%9870). (m.a.f.)
LO SPETTACOLO
Io amo la morte come voi amate la vita, di Mohamed Kacimi.
Debutta alla Sala Mercato di Genova lo spettacolo diretto da Barbara Alesse e interpretato da Lorenzo Satta e Alessio Zirulia. Due giovani musulmani, uniti dalla fede ma divisi dalla sua pratica, si confrontano sulle due sponde opposte della stessa religione. Lo spettacolo è ispirato ai fatti realmente accaduti nella Francia del 2012, quando il responsabile di un sanguinoso attentato in cui persero la vita sette persone venne individuato e circondato. Lungi dall’arrendersi, per trentadue estenuanti ore, Mohamed Merah, l’autore della strage, parla con un agente di polizia incaricato di stanarlo. Due giovani uomini, entrambi francesi di nuova generazione e musulmani. In scena fino al 18 luglio. (m.a.f.)
IL LIBRO
La scrittura non si insegna
Per l’editore minimum fax Vanni Santoni propone ai suoi lettori un altro titolo sorprendente, confermandosi tra gli autori contemporanei più originali e prolifici. “La scrittura non si insegna” (pp. 95, € 13) non è il solito elenco di consigli a scrittori o aspiranti tali, come i manuali di questo genere solitamente propongono, ma una riflessione rivolta a chi ama la letteratura e a chi nutre l’intenzione di coltivarla, attraverso titoli classici e no, o a loro modo provocatori, come “La Recherche” di Proust o “Ulisse” di Joyce. Perché “fare letteratura è un lavoro duro che richiede impegno e tempo da dedicare alla lettura. Altrimenti non si va da nessuna parte”. (e.s.)