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Pëtr Alekseevič Kropotkin è stato un filosofo, geografo, zoologo, militante e teorico dell’anarchia russo. Nato da una famiglia principesca imparentata con gli zar, educato nell’esclusiva scuola militare del corpo dei paggi imperiali, rifiuterà giovanissimo la sua classe di origine per sposare la causa dei diseredati di tutte le Russie.
Tre sono, secondo il filosofo, gli stadi dell’etica umana: il mutuo soccorso, la giustizia, la morale. Il mutuo soccorso, tradotto anche come mutuo appoggio, è presente in tutti gli animali. Salvo pochissime eccezioni, affermava il filosofo, tutti gli animali vivono in branchi e si aiutano a vicenda, perché questa è l’arma migliore per sopravvivere. Si tratta di una vera e propria legge della natura, di un fattore determinante dell’evoluzione. A sopravvivere in natura non sono sono i più forti fisicamente, né i più scaltri, ma coloro che imparano ad unirsi in modo da sostenersi reciprocamente, tanto i forti quanto i deboli, per la prosperità della comunità.
Le tesi di Kropotkin costituiscono un’alternativa sia alle teorie del darwinismo sociale, le quali pongono l’enfasi sulla competizione e sull’egoismo, sia alle rappresentazioni romantiche di scrittori come Jean-Jacques Rousseau, il quale pensava che la cooperazione fosse motivata da una forma di amore universale. Kropotkin sosteneva, infatti, che il mutuo appoggio fornisca vantaggi pratici per la sopravvivenza delle comunità, sia umane che di altre specie, e che, tanto quanto la coscienza morale, sia stata premiata dalla selezione naturale. Per questo era convinto della necessità di creare modelli di organizzazione sociale fortemente cooperativi ed egualitari.
“Gli anni che passai in Siberia - scriveva in Memorie di un rivoluzionario - mi insegnarono molte cose che non avrei potuto imparare altrove. Mi convinsi ben presto dell’assoluta impossibilità di fare qualcosa di veramente utile per il popolo servendosi del meccanismo amministrativo. Mi liberai per sempre di quella illusione. Incominciai poi a capire non solo gli uomini e la natura umana, ma anche le intime origini della vita della società. Il lavoro costruttivo delle masse ignorate, di cui così poco si parla nei libri, e l’importanza di quel lavoro costruttivo nello sviluppo delle forme sociali, mi si delineò con chiarezza”.
Ne Il mutuo appoggio Kropotkin specificava:
Dopo avere esaminato l’importanza dell’aiuto reciproco nelle diverse classi di animali dovetti esaminare l’ufficio dello stesso fattore nell’evoluzione dell’uomo. (…) Dopo aver esaminato il numero e l’importanza delle istituzioni dell’aiuto reciproco, formate dal genio creatore delle masse selvagge e semiselvagge durante il periodo delle tribù, e ancor più durante il successivo periodo dei comuni rurali, e dopo aver constatato l’immenso influsso che queste istituzioni primitive hanno esercitato nell’ulteriore sviluppo dell’umanità fino all’epoca attuale, fui spinto ad estendere le mie ricerche anche alle epoche storiche. Studiai particolarmente quel periodo, così interessante, delle libere repubbliche urbane del medioevo, delle quali non s’è ancora riconosciuto abbastanza l’universalità né apprezzata l’influenza sulla nostra civiltà moderna. Infine, ho cercato di indicare brevemente l’immensa importanza che gli istinti di solidarietà, trasmessi all’umanità dalla ereditarietà di una lunghissima evoluzione, agiscono ancor oggi nella nostra società moderna; in questa società che si pretende poggi sul principio “ciascuno per sé e lo Stato per tutti”, ma che non l’ha mai realizzato e non lo realizzerà giammai.
Sì può obbiettare a questo libro che tanto gli animali quanto gli uomini vi sono presentati sotto una luce troppo favorevole; che si è insistito sulle loro qualità socievoli, mentre i loro istinti anti-sociali ed individualisti sono a malapena considerati. Ma questo era inevitabile. Noi abbiamo udito ultimamente parlar tanto dell’“aspra e spietata lotta per la vita” che si pretendeva sostenuta da ogni animale contro tutti gli altri animali, da ogni “selvaggio” contro tutti gli altri “selvaggi” e da ogni uomo civile contro tutti i suoi concittadini - e queste asserzioni sono così bene divenute articoli di fede - che era necessario, a bella posta, di opporre loro una vasta serie di fatti mostranti la vita animale ed umana sotto un aspetto completamente diverso.
Era necessario indicare la capitale importanza che hanno le abitudini sociali nella natura e nell’evoluzione progressiva, tanto delle specie animali quanto degli esseri umani; di provare che esse assicurano agli animali una migliore protezione contro i loro nemici, e molto spesso delle facilitazioni per la ricerca del loro alimento (provvigioni per l’inverno, migrazioni, ecc.), una maggiore longevità e, di conseguenza, una più grande probabilità di sviluppo delle facoltà intellettuali; infine era necessario dimostrare che esse hanno dato agli uomini, oltre questi vantaggi, la possibilità di cercare le istituzioni che hanno permesso all’umanità di trionfare nella sua lotta accanita contro la natura e di progredire, nonostante tutte le vicende della storia. È questo che ho fatto. Questo è, certo, un libro sulla legge dell’aiuto reciproco, considerato come uno dei principali fattori dell’evoluzione; ma non è un libro su tutti i fattori dell’evoluzione; è un libro su tutti i fattori dell’evoluzione e sul loro rispettivo valore. Bisognava che questo primo libro fosse scritto, perché fosse possibile scrivere l’altro.
Imprigionato per le sue idee sovversive, Kropotkin sarà costretto a un lungo esilio durante il quale attraverserà mezza Europa, rifiutando in Russia tutti gli incarichi che gli erano stati proposti. “Ma quale diritto avevo io a queste gioie profonde - dirà - mentre intorno a me non vi era che miseria e lotta per un tozzo di pane ammuffito; quando tutto quello di cui io potevo aver bisogno per poter vivere in questo mondo di altissime emozioni doveva essere tolto dalla bocca di quelli che fanno crescere il grano e non hanno abbastanza pane per i loro bambini?”.
“La Rivoluzione - affermava - è più che la demolizione di un regime. È il risveglio dell’intelligenza umana, lo spirito inventivo decuplicato, centuplicato; è l’alba di una nuova scienza - la scienza di Laplace, di Lamarck, di Lavoisier. - È una rivoluzione negli animi, più ancora che nelle istituzioni. (…) Una riforma è sempre un compromesso con il passato, mentre il progresso ottenuto tramite una rivoluzione è sempre una promessa di progresso futuro”. Non tradirà mai le proprie idee e negli ultimi anni di vita si batterà a favore dei detenuti politici e per riaffermare che “dove c’è autorità non c’è libertà”.
Questa frase sarà incisa sulle numerose bandiere che sventoleranno a Mosca durante il suo funerale, durante il quale migliaia di persone lo accompagneranno nel corso del suo ultimo viaggio (anche gli anarchici Alexander Berkman ed Emma Goldman, insieme ad alcuni altri importanti anarchici dall’estero, erano presenti al funerale). Sarà l’ultima grande manifestazione pubblica che la polizia politica sovietica consentirà in Mosca agli anarchici. Molti dei partecipanti saranno fucilati nel giro di pochi mesi.