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La Camera del lavoro di Varese ha chiesto un brano originale sul tema del lavoro alle 18 band che hanno partecipato al live contest di Rock&Lavoro, la rassegna musicale pensata per festeggiare i 50 anni dello Statuto dei lavoratori. Ha vinto una canzone che parla di minatori sfruttati e sottopagati, l’ha scritta Valentin Mufila, giovanissimo compositore e cantautore congolese, giunto in Italia alla fine del 2010 per ricongiungersi alla madre e trovare una vita più dignitosa nel nostro Paese. Valentin Mufila e la sua band, i Mapendo Africa Sound, si sono esibiti nella serata finale della manifestazione, che si è tenuta nella serata di lunedì 28 settembre ai Giardini Estensi, insieme a The Flag, The Gang e Renato Franchi.
Il “Concertone” è stata anche l’occasione per accendere i riflettori sulle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo. Sono 395 mila a livello nazionale, circa 10 mila in Lombardia. Lavoratori intermittenti, con altissima specializzazione e un guadagno medio di 10 mila euro all’anno, secondo i dati diffusi ieri durante il convegno organizzato dalla Cgil nella sala Estense del Comune di Varese. L’epidemia Covid-19 ha catapultato i lavoratori dello spettacolo dalla padella alla brace: di colpo senza reddito e senza tutele. La Slc Cgil, come ha ricordato Emanuela Bizi della segreteria nazionale, ha chiesto conto ai parlamentari e ribadito la necessità che queste persone siano tutelate ben oltre l’emergenza.
Rappresentare un mondo così frastagliato (quello dei tecnici, degli artisti, dei fonici, dei cantanti, dei musicisti) è una grande sfida per il sindacato confederale. “Durante l’epidemia moltissimi lavoratori, normalmente difficili da raggiungere, si sono avvicinati alla Cgil”, ha detto Bizi. “Costruire un’identità comune” è la scommessa per queste persone, ha sottolineato la segretaria generale della Cgil Lombardia Elena Lattuada. “Articolare il tema dei diritti in un settore così frastagliato non è semplice. Serve una cornice larga”. Per esempio la Carta dei diritti universali del lavoro. Entrando nell’ottica che “la cultura è memoria e innovazione, è opportunità vessata da troppi tagli”, ha sottolineato Lattuada: “Si usino i fondi europei per rilanciarla”.
Cinquant’anni fa un’intera generazione ha lottato per la dignità del lavoro, fino all’approvazione dello Statuto dei lavoratori. Abbiamo ancora molto da fare: la Cgil c’è. Questo il messaggio lanciato a Varese attraverso la musica, “linguaggio universale di uguaglianza”. Perché il lavoro è rock.
Angela Amarante è ufficio stampa della Cgil Lombardia