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Riforme parallele e disequilibro vita-lavoro. È il tema al centro della prima parte del n. 4/2022 della Rivista Giuridica del Lavoro e della Previdenza Sociale, che contiene studi riguardanti in particolare l'equilibrio fra vita professionale e familiare, il welfare dei figli, la nuova conciliazione vita-lavoro nella contrattazione, il welfare aziendale post-pandemia, il Pnrr e la disabilità. “Un tema tanto centrale nella vita di chiunque lavori – scrivono nella loro introduzione Laura Calafà, Umberto Gargiulo e Carla Spinelli, docenti di Diritto del lavoro alle Università rispettivamente di Verona, Catanzaro e Bari e curatori della prima parte del fascicolo – diventa oggetto, durante e dopo il lockdown pandemico, di diversi tipi di interventi, a partire da una serie di riforme che abbiamo qualificato come parallele nel titolo, perché non sembrano orientate al raggiungimento del medesimo obiettivo: favorire un assetto moderno ed efficace di regole dedicate al work-life balance, rispettoso del principio di parità di trattamento tra donne e uomini, a cui si ispira la Direttiva n. 2019/1158/Ue”.
“Minimali e conservative”, vengono definite dai tre professori ordinari le singole scelte regolative effettuate dal nostro legislatore. “Ancora una volta – a giudizio di Calafà, Gargiulo e Spinelli – la trasposizione di una direttiva Ue appare risolversi nella mera riproduzione meccanica del testo e, comunque, poco attenta alla complessità assunta dal tema, in particolare con riguardo alla cura della disabilità e alla flessibilità della prestazione lavorativa”.
Sempre nella prima parte, il n. 4 di RGL ospita, assieme a uno studio relativo al dumping contrattuale nel terziario, un approfondimento sull'obbligo di informazione per il datore di lavoro. A seguire, la rubrica Problemi di diritto sociale europeo e internazionale, con un saggio sugli accordi transnazionali di gruppo di fronte alle delocalizzazioni. Secondo Mélanie Schmitt, docente di Diritto privato all'Università di Strasburgo, le prime analisi economiche pubblicate dall'inizio della pandemia da Covid-19 mostrano, come tendenze emergenti, nuove “ondate” di delocalizzazione, motivate principalmente dalla riduzione del costo del lavoro. “Queste tendenze – commenta Schmitt sull'ultimo numero di RGL – rappresentano una sfida per la rappresentanza dei lavoratori, in particolare per i Comitati aziendali europei, la cui ragion d'essere è proprio quella di elevare al livello transnazionale – quello del processo decisionale economico – la rappresentanza dei lavoratori nelle imprese multinazionali”.
Nella seconda parte del fascicolo, la Rassegna di giurisprudenza è incentrata sui requisiti di validità del patto di non concorrenza. “L'esame della giurisprudenza – osserva in proposito Matteo Maria Mutarelli, professore aggregato di Diritto del lavoro all'Università di Napoli Federico II – restituisce un quadro tuttora sfaccettato su aspetti essenziali dell'istituto disciplinato dall'art. 2125 c.c. Ottant'anni di applicazione della norma non sono stati sufficienti per consentire agli operatori di acquisire indicazioni certe in ordine al contenuto delle fondamentali obbligazioni di entrambe le parti, che rimane invece affidato alla ponderazione di numerose variabili e quindi esposto a inevitabili soggettivismi valutativi, anche in sede di controllo giurisdizionale”.
Seguono i commenti a diverse sentenze della Corte di Giustizia e della Cassazione sull’indennità sostitutiva per ferie non godute, della Corte costituzionale sull'insussistenza manifesta del fatto posto alla base del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, della Cassazione sull'art. 18 dello Statuto, su schiavitù e sfruttamento lavorativo, e ancora sentenze dei giudici di merito sulla risoluzione del rapporto per fatti concludenti e sulla subordinazione dei rider.
Nella sezione dedicata al Diritto sindacale sono degni di rilievo i commenti a due sentenze, una della Corte costituzionale e una di merito, entrambe sulla condotta antisindacale. In particolare la seconda merita un'annotazione particolare, “perché – come rileva Antonio Federici, dottore di ricerca presso l'Università di Roma Tor Vergata – per la prima volta il giudice fa applicazione dell'astreinte alla repressione della condotta antisindacale; il provvedimento, affrontando il problema della inosservanza dell'obbligo a negoziare e della sua compulsione mediante astreinte, segna ufficialmente l'incontro dell'art. 28 St. lav. con l'art. 614-bis c.p.c.”.
Chiudono il n. 4/2022 della Rivista Giuridica del Lavoro le sezioni Giurisprudenza online e Osservatori online. Nella prima sono collocati commenti a sentenze della Cassazione (ccnl e ferie, lavoro durante la malattia, deflazione del contenzioso e indennità di amministrazione, critica sindacale) e di merito (discriminazione dell'obiettore di coscienza, appalti, gestione dello stress termico dei rider). Nella seconda troviamo l’Osservatorio sulla Corte europea dei diritti dell'uomo, l'Osservatorio sulla CGUE e l'Osservatorio sul lavoro pubblico.