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Count down verso l’Atipico Festival, organizzato dalla Cgil di Modena, con la direzione artistica dell’Associazione Outer Aps, nel lungo week end del 14, 15 e 16 ottobre. Tre giorni di incontri, musica e arte per esprimere l’importanza della cultura come partecipazione democratica, crescita personale e interpretazione del mondo. “L’intenzione – ci spiega Daniele Dieci, segretario generale della Cgil provinciale – è quella che la Cgil torni a farsi soggetto di proposta culturale, partendo dal presupposto che non esiste partecipazione senza. Con l’ambizione di aggregare anche mondi distanti dai nostri.
Questa è la sfida. Atipico proprio per questo, perché era diventato atipico immaginarci come soggetto culturale, anche scevro da contenuti che avessero a che fare con il lavoro, e perché ci occupiamo in questo festival di mondi che rischiano di essere abbastanza lontani da noi. Atipico perché la Cgil organizza un festival, ma non parla. Mette a disposizione le sue risorse, finanzia – senza sponsor – uno spazio che resta quindi autonomo e indipendente. La Cgil in questo caso investe tempo, ideazione e organizzazione. L’unica cosa che riporterà il tema del lavoro all’interno di questa tre giorni dedicata alla cultura saranno dei piccoli talk specifici, anche di 15 minuti, dove chi lavora nel mondo dello spettacolo verrà intervistato su quali sono i suoi bisogni e le forme di rappresentanza di cui avrebbe necessità. Scopriremo che il nostro schema classico di risposta al mondo del lavoro nell’ambito della cultura, così lontano dal lavoro dipendente nel settore dell’industria che a Modena coinvolge ancora il 38% della popolazione lavorativa, è in bilico e ha bisogno di nuove forme”.
Sede degli eventi sono alcuni dei luoghi più simbolici della città e della provincia (Studio Tape, Vibra Club, La Tenda, Cortile del Leccio e in provincia Fondazione Fossoli-Carpi, Circolo Arci Fermata 23-Camposanto e Sassuolo), in una rinnovata connessione con i mondi e le professioni della produzione culturale.
Tanti i temi al centro del Festival, dal cambiamento climatico all’accoglienza. Per quello che sarà un viaggio attraverso le parole di esperti ma anche attraverso il contributo dei linguaggi artistici che da sempre interpretano e anticipano istanze della società contemporanea e nuove, a volte laterali, visioni.
“Ci saranno visite guidate alla Fondazione Fossoli, visite al campo di smistamento nel comune di Carpi, visite all’ex sinagoga che è diventata museo delle deportazioni. E poi ancora una mostra sull’evoluzione della storia delle radio indipendenti della provincia e persino un tracking urbano che mostrerà, a dieci anni di distanza dal terremoto del 2012, nella bassa modenese, cosa è cambiato nel paesaggio urbano. Alla fine – dice Daniele Dieci – il tentativo è mostrare che la Cgil può fare molte più cose di quelle che fa e che per farle ha bisogno di contaminarsi, di aprirsi ad altri mondi”.
Il programma: