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Sarà un’edizione straordinaria quella del Salone internazionale del Libro di Torino (Vita Supernova il titolo), che si svolgerà nei locali del Lingotto Fiere da giovedì 14 a lunedì 18 ottobre, in un periodo inusuale rispetto alla consueta settimana di maggio, per recuperare il tempo rubato dall’avvento pandemico.
Inevitabilmente il programma ha subìto una dilatazione rispetto all’intensità degli eventi, così come gli stand degli editori presenti, nel rispetto dell’emergenza sanitaria, non saranno numerosi come al solito, in attesa e con la speranza che nel 2022 si torni a pieno regime.
Tra questi Round Robin, editore indipendente che ormai da anni arricchisce il suo catalogo con pubblicazioni che spaziano nei generi (narrativa, saggistica, graphic novel e altro ancora), mantenendo in ciascuno una linea editoriale ben precisa e riconoscibile, attenta alla storia civile e democratica italiana, alla contiguità tra memoria e contemporaneità, attraverso libri ben curati, autori già affermati e nuovi talenti.
Nel suo stand, la casa editrice si farà promotore di un’iniziativa particolare, legata ai recenti episodi di violenza squadristica verificatisi nella sede nazionale della Cgil, che rappresenti non soltanto un gesto di solidarietà nei confronti del sindacato dei lavoratori, ma di partecipazione e militanza semplice, chiaro ed evidente, proveniente dal mondo editoriale e della cultura italiana tutta.
“Il drappo rosso richiama il colore della Cgil - ci racconta Luigi Politano, editore della Round robin -, qui a Torino montiamo il nostro stand arredandolo anche così. Il motivo è presto detto: noi rappresentiamo il mondo dei libri e i libri li creiamo, non li distruggiamo come altri hanno fatto, e ai quali si ispirano coloro che hanno compiuto quello scempio nella sede della Cgil, che abbiamo visto con i nostri occhi”.
La riflessione di Politano approfondisce la questione di cui si discute in questi giorni, a poche ore dall’obbligo di Green pass, sottolineando come “il tema riguardante il posto di lavoro in base alle scelte individuali in merito di vaccinazione è un altro tipo di discorso, così come il dissenso nei confronti della politica sindacale è un’opinione rispettabilissima sulla quale discutere. Ma questo nulla ha a che fare con quanto accaduto sabato scorso, e nulla dovrebbe avere a che fare con quei soggetti che hanno compiuto gli orribili atti di violenza nei confronti dei luoghi di lavoro della Cgil”.
Da qui dunque l’esigenza di esibire un drappo rosso nel proprio stand, “un gesto simbolico, semplice ma per noi importante”, perché a sua volta il Salone internazionale del Libro di Torino rappresenta una comunità culturale che ruota attorno ai libri; e sono i libri, malgrado tutto, a possedere ancora oggi la forza della conoscenza, della comprensione di sé e degli altri veicolando idee, informazioni, proposte, la storia e le storie che ci appartengono come patrimonio collettivo. Nel bene e nel male.
“La scorsa settimana ho avuto modo di intervistare il direttore artistico del Salone del Libro Nicola Lagioia - è il pensiero conclusivo di Politano -, e c’è stato un passaggio della nostra conversazione che mi ha colpito più di altri, quando afferma che in questi tempi tecnologici, dominati dalla compulsività dei social, manca ormai a tutti noi il tempo di riflettere sulla complessità, strumento essenziale per la formulazione di un pensiero compiuto. Possiamo essere in grado tutti di sfondare le porte della Cgil, ma poi tra le mani ci ritroviamo il nulla, senza risolvere nulla, a parte l’aver offeso e brutalizzato una componente essenziale e irrinunciabile della nostra storia repubblicana e democratica”.
Alla vigilia di questa straordinaria edizione del Salone, un elemento in più su cui riflettere. Sarà curioso osservare la reazione di altri editori a questa iniziativa.