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Mettere nuovamente al centro del dibattito scientifico e politico il Sud come grande e irrisolta questione nazionale è l’ambizione della sezione monografica del n. 4/2020 della Rivista delle Politiche Sociali. “Si tratta – come scrivono i curatori, Dora Gambardella e Vincenzo Fortunato – di un nodo problematico che, a partire dall’unità del Paese, accompagna i processi di sviluppo e di modernizzazione dello Stato e che riaffiora per ondate carsiche nel dibattito scientifico, sebbene le condizioni di affanno di un’ampia parte del Paese emergano costantemente dalle analisi di qualsiasi istituzione o ente di ricerca e su qualsivoglia indicatore socio-economico”.
La sezione si compone di otto articoli – compresa un’intervista al segretario generale della Cgil Maurizio Landini – con taglio del tutto multidisciplinare: economisti, sociologi e giuristi propongono riflessioni che guardano al Sud, e alle aree interne, da diverse prospettive, aiutando così a ricostruire un quadro, seppur ovviamente non esaustivo, certamente ricco e complesso.
Ad aprire il volume è il saggio di Sandro Staiano, che affronta la “frattura Nord-Sud”, interpretandola con la lente del costituzionalista impegnato a ricostruirne le origini: dal dibattito costituente all’analisi delle principali politiche meridionaliste destinate a incidere sulla frattura Nord-Sud. L’attenzione del saggio si sofferma, in particolare, sull’intervento straordinario per il mezzogiorno.
Gianfranco Viesti, nel contributo successivo, analizza i sistemi urbani del Mezzogiorno, anche nella loro dimensione economica, di cui vengono evidenziate gravi difficoltà e carenze, notevolmente più accentuate rispetto alle aree urbane del Centro e del Nord. Per invertire la tendenza e sostenere lo sviluppo, sostiene Viesti, occorrono esplicite politiche di potenziamento delle economie urbane del Mezzogiorno, sia con interventi di spesa corrente che con investimenti di infrastrutturazione economica e sociale.
Enrico Pugliese e Francesco Carchedi pongono invece al centro dell’attenzione spopolamento, migrazioni e dualismi, analizzando questi processi nelle loro connessioni, collocandoli nel quadro della progressiva internazionalizzazione, dell’ulteriore segmentazione del mercato del lavoro e della crescita complessiva delle diseguaglianze. A seguire, Luigi Burroni ed Emmanuele Pavolini allargano lo sguardo a una riflessione sui Mezzogiorni d’Europa, esaminando le caratteristiche strutturali dei diversi capitalismi mediterranei, per individuare i diversi modelli di sviluppo delle loro economie regionali.
Dal canto loro, Piero Fantozzi e Maria Mirabelli offrono una ricostruzione minuziosa del processo di modernizzazione, definita “lenta”, del Mezzogiorno, fin dalla costituzione dello Stato unitario. Il contributo analizza i fattori principali che hanno influito sui processi di istituzionalizzazione e sui modi di regolazione sociale nel Sud d’Italia. In particolare, l’attenzione è rivolta a ricostruire come la relazione sociale di clientela abbia costituito una delle principali forme di regolazione e come abbia influenzato in modo significativo la costruzione delle istituzioni sociali, politiche ed economiche del Mezzogiorno. Anche così si è determinata la diffusione di alcune particolari forme di “economicizzazione” della vita sociale e politico-istituzionale, come il neo-patrimonialismo e la corruzione.
Un ulteriore focus, con l’articolo di Domenico Cersosimo e Rosanna Nisticò, è relativo alla qualità delle politiche pubbliche necessarie per le aree interne. Gli autori mettono in discussione “soprattutto l’idea dell’agglomerato umano e della metropoli come unico punto di vista appropriato per garantire sviluppo economico, benessere sociale e servizi essenziali adeguati”. Viene proposta invece un’idea di complementarietà tra città e campagna, tra pianura e montagna, perché “le condizioni di sicurezza delle pianure dipendono dalla presenza umana, sia in collina che in montagna, così come la qualità delle foreste incide sui livelli di salute dei centri abitati situati nella valle. Sono mondi diversi, ma interconnessi”.
Conclude la sezione l’intervista al segretario generale Cgil Maurizio Landini, che seppur preoccupato per il permanere di gravissimi divari – economici, sociali civili, territoriali – nel nostro Paese, indica con chiarezza soluzioni possibili per recuperare una situazione drammatica, aggravata ancor più dalla pandemia; soluzioni riassunte nel titolo dell’intervista che vuole essere anche un segnale di speranza: “Sud e aree interne cruciali per la ripresa: l’Italia cresce unita”.
La sezione “Attualità” del volume, dedicata a “Gli anziani nella pandemia”, si articola in due saggi: il primo su “L’integrazione dei servizi abitativi e di assistenza per la permanenza degli anziani nella loro abitazione” è di Claudio Falasca; l’altro, “Un virus di classe: anziani, disabili e altri dimenticati”, porta la firma di Benedetto Saraceno.
“Recovery Plan in Italia” è il titolo della sezione “Dibattito”, composta di due saggi: “Il welfare che vogliamo: priorità all’assistenza sociosanitaria territoriale, opportunità e rischi del Recovery Plan”, di Nerina Dirindin e Stefano Cecconi, e “Investimenti sociali e Next Generation Eu in Italia”, firmato da Andrea Ciarini e Elisa Mariano.
La rubrica “Nuove tecnologie e welfare”, che ha accompagnato tutti i numeri Rps del 2020, ospita l’articolo di Paolo Parra Saiani “Verso un welfare state digitale? L’intelligenza artificiale tra politiche sociali e apparati di controllo”.
Due sono gli approfondimenti ospitati in questo numero: “Le aliquote Irpef medie su figure-tipo: analisi per classi di reddito nel periodo 1974-2020”, di Cristian Perniciano e “Tra il dire e il fare: la cultura delle cure palliative nella pratica quotidiana degli assistenti sociali”, di Mara Sanfelici.
Le autrici e gli autori di questo numero: Luigi Burroni, Francesco Carchedi, Stefano Cecconi, Domenico Cersosimo, Andrea Ciarini, Nerina Dirindin, Claudio Falasca, Pietro Fantozzi, Vincenzo Fortunato, Dora Gambardella, Elisa Mariano, Maria Mirabelli, Rosanna Nisticò, Paolo Parra Saiani, Emmanuele Pavolini, Cristian Perniciano, Enrico Pugliese, Mara Sanfelici, Benedetto Saraceno, Sandro Staiano, Gianfranco Viesti.
Anche il volume di Rps 4/2020 (pdf, ebook) è liberamente accessibile online. L’accesso all’intero archivio Rps è riservato ai soli abbonati.
Stefano Cecconi è il direttore della "Rivista delle politiche sociali"