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È nato il nuovo forum per la transizione verde della Cgil. I temi ambientali sono storicamente patrimonio della confederazione e, a parte alcune contraddizioni, l’azione climatica e per la tutela degli ecosistemi sono un pilastro della nostra attività. La costituzione del forum è un ulteriore passo in avanti nel nostro impegno. Presentato il 28 febbraio, è costituito da 30 esperti con competenze e conoscenze intersettoriali per riprodurre al meglio la complessità del cambiamento che dobbiamo affrontare.
Giusta transizione=giustizia
Stiamo vivendo un periodo drammatico, in cui si sovrappongono molte emergenze: la crisi climatica, la perdita di biodiversità, le guerre, il rischio di un conflitto nucleare e di nuove pandemie, la crescita delle disuguaglianze, della precarietà e dello sfruttamento, una profonda crisi democratica e l’avanzare dei nazionalismi. Non si tratta solo del superamento delle fonti fossili. Il nostro obiettivo è una giusta transizione che unisca giustizia sociale, ecologica e razziale, rispetto dei diritti umani, del lavoro, delle popolazioni indigene, delle comunità e dei migranti.
Il faro dell’Agenda Onu 2030
È una trasformazione che deve realizzarsi con urgenza in tutti i settori produttivi per limitare a 1,5° il riscaldamento globale e che intende raggiungere tutti gli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu al 2030, rispettare i limiti del pianeta, l’equità e inclusività.
La Cgil intende guidare la riconversione ecologica mettendo in campo tutta la propria forza di azione politica, contrattuale, di vertenza e di mobilitazione per contrastare l’inazione del potere politico, economico e finanziario. Abbiamo già una rete consolidata di alleanze con associazioni, movimenti e comunità territoriali, ora abbiamo anche un gruppo di esperti, con importanti competenze e conoscenze, che condivide il nostro impegno e collabora con noi, che arricchirà la nostra analisi e la nostra proposta.
Un nuovo modello di sviluppo
La sfida che abbiamo davanti è enorme: mettere in discussione il modello economico e di sviluppo e promuovere un modello sociale alternativo, libero dalle logiche del profitto, che garantisca il benessere e l’uguaglianza nei diritti fondamentali, in equilibrio e in armonia con la natura. È una sfida complessa per una profonda trasformazione sociale, per il superamento di sistemi di produzione e di consumo insostenibili, per una redistribuzione della ricchezza e delle risorse all’interno dei Paesi, fra Nord e Sud del mondo, fra generi e generazioni.
Dobbiamo portare avanti una lotta che tenga interconnesse le varie battaglie su tutti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, coniugando giustizia ambientale e sociale, che sappia tutelare e ripristinare gli ecosistemi, riconoscendo quanto sono preziosi per poter vivere bene, per tutto quello che ci mettono a disposizione: cibo, medicine, energia, aria e acqua pulite, sicurezza dai disastri naturali e tanto altro.
Impegni globali, azioni nazionali
Dobbiamo trovare un equilibrio fra l’indispensabile assunzione di impegni globali: per il clima, la tutela dei beni comuni, la garanzia dei diritti universali e il benessere per tutti e l’esigenza di una maggiore autonomia nazionale dalle dipendenze energetiche, tecnologiche e di materie prime in un contesto geopolitico instabile e in continuo cambiamento.
Posti di lavoro sostenibili
Le conseguenze della crisi climatica e della perdita di biodiversità sono, anche per il nostro Paese, pesantissime. La transizione ecologica è urgente e rivoluzionaria. Ha effetti positivi in termini sociali, sanitari, democratici, in risposta alla crisi ecologica, per la riduzione dei costi energetici. È un fattore positivo anche per l’occupazione, ma va governata con politiche industriali e politiche attive, a partire dalla creazione di nuovi posti di lavoro sostenibili, riqualificazione professionale e formazione di nuove competenze.
Accelerare la transizione
Per questo la Cgil, partendo dal livello confederale nazionale, sta lavorando per accelerarla. I prossimi appuntamenti su cui intervenire sono molteplici: le modifiche al Pnrr in funzione del RepowerEU, la revisione del Pniec per adeguarlo ai nuovi target europei di riduzione delle emissioni al 2030, il piano sociale per il clima per evitare gli impatti sociali della transizione, la rivendicazione di piani e misure di giusta transizione e tanto altro.
Comunità energetiche
Abbiamo un obiettivo per i prossimi mesi: che in ogni territorio le nostre Camere del lavoro facciano nascere una comunità energetica rinnovabile per creare un sistema energetico democratico fondato sulla partecipazione, la solidarietà e il bene collettivo. Su questi, e altri temi, con un crono programma che sarà definito subito dopo il congresso, lavoreremo nel Forum.
I componenti del forum
Nicoletta Ademollo, ricercatrice Cnr, esperta di contaminanti organici
Francesca Assennato, ricercatrice Ispra monitoraggio e analisi uso del suolo
Gianfranco Bologna, naturalista e ambientalista
Federico Butera, fisico ambientale Politecnico di Milano
Sergio Cappucci, ricercatore Enea, esperto di sostenibilità e gestione risorse naturaliì
Luciana Castellina, Task force Natura Lavoro
Giulia Colafrancesco, analista politico Think thank Ecco
Luigi Ferrajoli, professore emerito di filosofia del diritto università Roma 3
Roberto Giangreco, funzionario Mase, esperto di mare
Lidia Greco, sociologia economica e del lavoro all’Uniba
Luca Iacoboni, economista ambientale Think thank Ecco
Anna Luise, ricercatrice Ispra, responsabile tematiche globali Agenda 2030
Giuseppe Messina, ricercatore Enea, esperto impianti idrogeno
Massimo Morassout, ricercatore Crea, esperto viticoltura e enologia
Rossella Muroni, Nuove RiGenerazioni
Laura Nota, psicologia dello sviluppo e dell’educazione asl’università di Padova
Grazia Pagnotta, storia dell’ambiente all’università Roma Tre
Daniela Palma, ricercatrice Enea economia innovazione e sviluppo e analisi sostenibilità
Fabio Pascarella, ricercatore Ispra caratterizzazione e protezione suoli e siti contaminati
Massimiliano Pasqui, ricercatore Cnr, esperto in previsioni stagionali, scenari climatici futuri e del loro impatto in agricoltura
Wofango Pirelli, AmbienteLavoro
Enzo Pranzini, climatologia e geografia fisica e dinamica e difesa dei litorali all’università di Firenze
Marco Raugi, titolare cattedra comunità energetiche sostenibili all’università di Pisa
Simona Re, biologa Climate media center Italia
Gianluca Ruggieri, ingegnere ambientale all’università dell’Insubria
Serena Rugiero, Fondazione Di Vittorio
Paolo Tomassetti, ricercatore in diritto del lavoro all’università di Milano
Federico Toni, ingegnere esperto di modellistica dei sistemi complessi
Giorgio Vacchiano, ricercatore in gestione e pianificazione forestale all’università di Milano
Giovanni Battista Zorzoli, storico esperto di energia
Simona Fabiani è responsabile delle politiche per il clima, il territorio e l'ambiente, trasformazione green e giusta transizione della Cgil