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Il 2020 doveva essere il “super anno” per la natura e la biodiversità. Una serie di eventi si erano dati appuntamento in questi dodici magici mesi, come nelle migliori congiunture astrali: dalla Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla conservazione delle specie migratorie, a Gandhinagar in India, alla conferenza Onu sul cambiamento climatico in programma a Glasgow nel Regno Unito, dal summit sulla biodiversità di New York fino alla COP15 sulla diversità biologica prevista in Cina. Poi è arrivata la pandemia e molti appuntamenti sono stati rimandati.
“Nonostante le difficoltà, gli ostacoli e gli inevitabili ritardi, però, la Commissione europea è riuscita ad adottare quindici giorni fa, in piena emergenza Covid-19, due documenti rivoluzionari, che contengono obiettivi ambiziosi – spiega Danilo Selvaggi direttore della Lipu - Birdlife Italia -. La strategia per la biodiversità, un documento che fa ben sperare per la conservazione e la protezione delle aree naturali, con obiettivi chiave del Green Deal, e il “Farm to Fork”, la nuova politica agroalimentare dell’Ue”.
Un bel modo per festeggiare la Giornata mondiale dell’ambiente promossa dalle Nazioni Unite il 5 giugno e giunta alla 46a edizione, dedicata proprio al tema del drammatico declino della biodiversità del pianeta. “Arrivare al 30 per cento delle aree naturali protette di terra e di mare, di cui un terzo sarà riserva integrale – prosegue Selvaggi -. Ridurre del 50 per cento l’uso di pesticidi, destinare il 10 per cento dei terreni agricoli a elementi di biodiversità, diminuire l’uso di biomassa dagli alberi, raggiungere il 25 per cento della superficie agricola europea coltivata a biologico sono alcuni degli obiettivi delle strategie”.
La scienza ci ha messo in guardia: circa un milione di specie animali e vegetali, su un totale stimato di circa 8,7 milioni, sono minacciate di sparire, tanto da ritenere che siamo di fronte alla sesta grande estinzione di massa. Molti ecosistemi sono stati distrutti, degradati, frammentati e solo una piccola percentuale è rimasta intatta. Una crisi che mette a rischio la fornitura dei servizi eco-sistemici, dagli alimenti al legno, dall'acqua ai medicinali, dalla regolazione del clima al controllo dell'erosione del suolo. “La natura ci ha parlato forte e chiaro attraverso l’emergenza sanitaria – ha dichiarato il segretario generale dell’Onu António Guterrez -: ci ha detto che il nostro ecosistema è malato e che bisogna agire quanto prima per ripristinarlo. C’è un legame diretto tra pandemia, inquinamento che causa i cambiamenti climatici e impoverimento della biodiversità sul pianeta”.
Questi tre fenomeni solo in apparenza non hanno niente in comune. Ogni quattro mesi, ci spiegano gli esperti dell’Onu, si diffonde tra gli esseri umani una nuova malattia infettiva, che nel 75 per cento dei casi è di origine animale, Ebola, Sars, Mers e ora Covid-19: un ecosistema sano ci protegge da queste malattie, la biodiversità rende più difficile la diffusione dei patogeni, che prosperano fra specie uniformi, in ambienti inquinati, in assenza di zone cuscinetto naturali che pongono una distanza fra l’uomo e gli animali.
Ma la biodiversità è fortemente impoverita, per effetto di un sistema dominante che ha al centro un mercato globale senza regole, la mercificazione dei beni e dei servizi essenziali, il sovrasfruttamento delle risorse, il profitto fine a sé stesso e un consumismo esasperato. “Il rispetto e la cura del pianeta e di tutti gli esseri viventi che lo abitano sono le grandi sfide di oggi – commenta Gianna Fracassi, vicesegretaria generale della Cgil -. Sfide che il sindacato è impegnato a vincere perché portano con sé salute, giustizia sociale e lavoro. Il sistema di sviluppo attuale è iniquo, serve una rivoluzione delle priorità, un cambiamento collettivo del punto di vista, con una forte centralità della persona e dei suoi bisogni primari, del territorio e dell’ambiente”.
Per questo la Cgil promuove la tutela della biodiversità e degli ecosistemi, da portare avanti attraverso l’azione sindacale. Tra gli obiettivi prioritari, migliorare la qualità delle acque e garantirne a tutti l’accesso, promuovere la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e sismico, favorire il disinquinamento dei mari dalle plastiche, procedere alla chiusura delle discariche, riqualificare il territorio, effettuare le bonifiche. “Il green deal italiano e quello europeo hanno tracciato la direzione verso lo sviluppo sostenibile, ma il cambiamento di cui abbiamo bisogno deve essere più netto, più radicale, più veloce e ha bisogno di più investimenti - rincara Fracassi -. Le risorse, a partire dal taglio progressivo dei sussidi delle fonti fossili, e gli investimenti pubblici e privati per far ripartire l'economia dopo la pandemia devono avere come condizione il rispetto di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile e la lotta all'emergenza climatica. In questo senso cogliamo positivamente la comunicazione della Commissione europea per il nuovo fondo di recupero da 750 miliardi di euro che, per rilanciare la competitività, la resilienza e il ruolo dell'Unione a livello globale, sarà destinato ad accelerare la transizione ecologica e digitale”.
Seguendo il motto “Time for Nature”, è il momento per la natura, scelto per l’edizione 2020, sono tante le iniziative che festeggiano questa Giornata mondiale dell’ambiente. I giovani attivisti del Fridays For Future, ispirati da Greta Thunberg, tornano a invadere le piazze in bicicletta: in trenta città manifestano con la “bike strike”, una pedalata collettiva per la mobilità sostenibile e per il clima, per chiedere che “la ripartenza dopo il Coronavirus non sia un ritorno alla normalità, ma un salto verso un mondo nuovo".
Il Wwf lancia il rapporto “Planet Escape Room”, che indica dodici segnali di allarme che negli ultimi anni la Terra ha lanciato a noi umani, segnali eloquenti, che chiedono risposte, sotto forma di fatti e soluzioni concrete: dalla pandemia globale all’invasione delle locuste in Africa, dagli incendi in Australia all’acqua alta a Venezia, dallo scioglimento dei ghiacci in Antartide dalla scomparsa degli insetti. Giornata di denuncia anche per Legambiente, che presenta un nuovo dossier sui contaminanti chimici nei corpi idrici e lancia un’iniziativa nazionale contro l’inquinamento industriale dei fiumi, chiedendo ai cittadini di segnalare gli scarichi sospetti.