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Sono 5 le azioni proposte dallo Spi Cgil per ridurre gli effetti negativi dei cambiamenti climatici su anziani e territorio. Il Sindacato pensionati Cgil ha organizzato a Genova, nella giornata di venerdì 6 dicembre, un incontro pubblico per sollecitare interventi che fermino il degrado del territorio e gli stravolgimenti che i cambiamenti climatici provocano sulle fasce di popolazione più debole.
La misure
Manutenzione dei rivi tombinati, riutilizzo delle acque trattate affinché siano recuperate per attività industriali o di uso civile, limitare l’uso della plastica come già accade in altre regioni, attrezzare le fermate del trasporto pubblico con piante ombreggianti, zone verdi e fontanelle d’acqua con beneficio di refrigerio anche per i passanti, limitare l’avvio di nuove edificazioni o infrastrutturazioni.
“Le nostre 5 proposte sono facilmente percorribili e possono dare una risposta immediata agli effetti dei cambiamenti climatici in atto – sottolinea Guido Fassio, egretario Spi Cgil Liguria –. Favorire lo sviluppo, la cura del territorio, la sostenibilità ambientale con il benessere delle persone promuovendo il consumo zero del territorio deve diventare obiettivo comune. Coniugare intelligentemente, cambiando le attuali modalità, le ragioni dell'ambiente e quelle sociali con quelle economiche dello sviluppo è possibile”.
Una regione con più fattori di rischio
Durante il convegno sono stati messi in evidenza alcuni dati rispetto alla condizione anagrafica e del suolo in Liguria. Le persone con più di 65 anni in Liguria sono il 29 per cento e tra questi si registrano 41 mila malati cronici con almeno due patologie “E’ evidente che questi dati inducono a essere preoccupati per i livelli di assistenza sanitaria pubblica anche visti i 250 milioni di deficit del bilancio sanitario ligure” ,commenta Fassio.
Rispetto al suolo, l'indice Istat di fragilità comunale che misura l'esposizione dei terreni a rischio di fragilità, esaminando le superfici a rischio frane e di consumo suolo, pone il comune di Genova al livello più alto per utilizzo del suolo e rischio frane, mentre il comune di La Spezia è al livello massimo per consumo suolo. Inoltre la Liguria risulta essere la regione con l'edilizia più vecchia d'Italia, con il 43% degli edifici di Genova che hanno più di 100 anni, le classi energetiche da adeguare, gli spazi per il verde da incrementare.
Gli interventi
E’ da questa fotografia che è partita l’analisi del sindacato che ha dato spazio all’intervento di diversi ospiti tra i quali Jacopo Bencini, presidente Italian Climate Network, il quale ha inquadrato in termini più generali le questioni climatiche. Durante la mattinata è stato proiettato il contributo video di Norma Bargetzi-Horisberg, Donne e anziane per il clima svizzero, nel quale l’attivista ha illustrato perché un gruppo numeroso di donne e anziane, non ricevendo risposte dai loro governanti, si è rivolta alla Corte europea per i diritti dell'umanità.
Guido Paliaga, presidente della Società italiana geologia ambientale, ha riferito circa la situazione fragile del territorio, del consumo del suolo e dei nostri crinali. La sociologa Luisa Stagi ha esaminato l'effetto dei cambiamenti climatici, sugli anziani dal punto di vista psicologico e sanitario di chi deve affrontare intenso calore e eventi alluvionali.
Lo storico Luca Borzani ha portato un contributo sull’inquadramento storico e di evoluzione delle città. La segretaria nazionale dello Spi Carla Mastrantonio, che ha concluso l’iniziativa, ha sostenuto le ragioni della popolazione anziana in riferimento ai bisogni derivanti dai cambiamenti climatici.