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Un monitoraggio interattivo realizzato da Carbon Brief ci mostra in tempo reale lo stato di avanzamento dei negoziati della Cop28, facendo vedere i punti su cui c’è un testo concordato, quelli privi di testo, quelli ancora in bozza e senza un testo concordato. Al momento sono 31 i testi concordati, 9 quelli vicini all’accordo, 23 quelli su cui non c’è un accordo e 5 su cui non c’è nessun testo.
Fra i testi ancora non concordati ce ne sono alcuni cruciali per l’esito della conferenza: il GST (bilancio globale), l’obiettivo globale sull’adattamento, il programma di lavoro per la giusta transizione (JTWP), il programma di lavoro per la mitigazione. Per la finanza post 2025 e la finanza a lungo termine, addirittura, ancora non c’è un testo.
Oggi pomeriggio è uscito un comunicato della presidenza della Cop che ringrazia le parti per la fiducia, i suggerimenti e il lavoro svolto ieri dai ministri e dai capi delegazione. Comunica che la presidenza sta rivedendo i testi su tutte le questioni in sospeso, che le consultazioni proseguiranno per tutta la giornata, che i risultati si rifletteranno nei testi proposti e che il pacchetto completo sarà pronto oggi, ma non prima delle 18, per prendere le decisioni finali facendo slittare la prevista chiusura di oggi alle 11.
Il tema di cui tutti parlano è il phase out dalle fonti fossili, responsabili dell’87 per cento delle emissioni a livello globale. È difficile al momento ipotizzare una soluzione condivisa e ambiziosa che tenga insieme l’obiettivo di una rapida uscita dalle fossili con l’esigenza di garantire una transizione equa e giusta per tutti i Paesi, con maggior impegno finanziario e tecnologico.
Ci sono interessi contrapposti fra i Paesi produttori e quelli maggiormente afflitti dal cambiamento climatico, grandi distanze nella visione della giusta transizione fra Paesi del Nord e Sud del mondo, c’è l’indisponibilità ad accettare qualunque linguaggio che preveda l’uscita dalle fonti fossili da parte degli Stati arabi ma anche l’ipocrisia di tanti paesi che si attestano su posizioni ambiziose più per fare greenwashing che per una seria intenzione di praticare un radicale cambiamento di sistema.
Intanto, aspettando i nuovi testi, per oggi pomeriggio alle 5 è programmata una nuova azione per chiedere un’equa uscita dalle fonti fossili, senza condizioni e senza false soluzioni, che garantisca giustizia di genere e generazionale, rispetto dei diritti umani, dei popoli indigeni e del lavoro, una finanza pubblica per investimenti nei servizi pubblici e per la produzione di energia rinnovabile.