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Lo scorso 13 dicembre Greta Thunberg, attivista svedese che ha dato vita al movimento dei Fridays For Future e “Persona dell’Anno” secondo il Time, partecipava a Torino al Fridays for Future del capoluogo piemontese. Accolta da migliaia di persone che scandivano il suo nome, Greta saliva sul palco e, commuovendosi, diceva ai giovani, e non solo, presenti a Torino: “Noi giovani dobbiamo combattere per il clima perché è il nostro futuro. Non c’è un'alternativa dobbiamo continuare a lottare. Non possiamo più dare per scontato il domani, noi giovani vivremo quel domani. In meno di tre settimane entreremo in una nuova decade, che deciderà il nostro futuro. Cosa faremo o non faremo cambierà il futuro. I nostri figli e nipoti vivranno in quel futuro. Dobbiamo assicurarci che il 2020 sia l’anno dell’azione”.
“Ciò che speriamo di ottenere da questa conferenza - aveva dichiarato il 4 dicembre 2018 parlando alla Cop24, vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutosi a Katowice, in Polonia - è di comprendere che siamo di fronte a una minaccia esistenziale. Questa è la crisi più grave che l’umanità abbia mai subito. Noi dobbiamo anzitutto prenderne coscienza e fare qualcosa il più in fretta possibile per fermare le emissioni e cercare di salvare quello che possiamo”.
“Voi parlate soltanto di un’eterna crescita dell’economia verde poiché avete troppa paura di essere impopolari. Voi parlate soltanto di proseguire con le stesse cattive idee che ci hanno condotto a questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare sarebbe tirare il freno d’emergenza. Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno. Lasciate persino questo fardello a noi bambini. (…) La biosfera è sacrificata perché alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La sofferenza di molte persone paga il lusso di pochi. Se è impossibile trovare soluzioni all'interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema. (…) L’anno 2078 celebrerò i miei 75 anni, se avrò figli, forse passeranno quella giornata con me. Forse mi chiederanno di voi, forse mi chiederanno perché voi non abbiate fatto nulla, mentre c’era ancora il tempo per agire. Voi dite di amare i vostri figli sopra qualsiasi altra cosa, eppure state rubando il loro futuro proprio davanti ai loro stessi occhi. (…) Non siamo venuti qui per supplicare i leader di agire. Ci avete ignorato in passato, e ci ignorerete ancora. (…) Voi avete finito le scuse, e noi stiamo finendo il tempo”.
Il 19 aprile del 2019, in occasione del Fridays for Future a Roma, Greta Thunberg si recava presso la sede della Cgil nazionale, dove incontrava il segretario generale Maurizio Landini e tutta la segreteria confederale, prima di partecipare alla manifestazione di Piazza del Popolo. Per il suo impegno contro i cambiamenti climatici in quell'occasione le veniva conferita la tessera onoraria della Cgil.
“Benvenuta - diceva Maurizio Landini accogliendola nella casa dei lavoratori - è un grande piacere per noi averti qui. La Cgil è un'organizzazione sindacale fondata dai nostri padri e nonni 113 anni fa. Oggi abbiamo 6milioni di iscritti volontari al nostro sindacato. In oltre cento anni di storia i nostri padri e nonni hanno combattuto contro il fascismo e per la libertà e la democrazia e il nostro lavoro è quello di tutelare i diritti delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare”.
Ma oggi, sottolineava il segretario generale della Cgil “c’è un nuovo problema, che anche tu rendi evidente: non è più sufficiente lavorare ma è importante discutere di cosa si produce, di perché si produce e di quale rispetto si ha dell’ambiente mentre si produce. Siamo contenti, che tante ragazze e ragazzi insieme a te, stanno determinando un cambiamento. State risvegliando noi adulti perché ci chiedete coerenza e risposte ai problemi. Noi vorremmo consegnarti, se tu sei d’accordo, una tessera onoraria della nostra organizzazione, simbolicamente per te e per tutti i ragazzi che tu sei riuscita a mobilitare perché vogliamo essere parte attiva di questa battaglia per cambiare il mondo e far rispettare l’ambiente. In questi giorni abbiamo letto le tante cose che hai detto: quando hai detto che non si è mai troppo piccoli per fare la differenza hai detto una cosa molto vera e molto importante”.
“Vai avanti - concludeva Landini - ma andiamo avanti insieme per cambiare”. E mentre il segretario diceva queste parole Roma era invasa da una moltitudine colorata di ragazzi riunitisi nella capitale per lo sciopero per il clima targato Fridays for future. Ragazze e ragazzi giovani (ma non solo!), impegnati, resistenti, bellissimi.
Ed un pensiero mi passa per la testa. Forse la vita non è stata tutta persa. Forse qualcosa s’è salvato. Forse davvero non è stato poi tutto sbagliato. Forse era giusto così… Forse ma, forse ma sì….