Il ragazzi vogliono riprendersi il futuro. Da Roma a Milano, da Napoli a Torino, da Bari a Catanzaro, e in tantissime altre città italiane il 9 ottobre i giovani dei Fridays For Future tornano in piazza per lo sciopero contro il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici, nel rispetto delle regole anti-Covid, precisano, “perché tutte le emergenze vanno trattate come tali”. Con loro insegnanti, genitori, cittadini, associazioni e movimenti studenteschi e ambientalisti. La marea pacifica e colorata che nasce dall'idea dell'attivista svedese Greta Thunberg, chiede alle istituzioni di agire, di affrontare gli allarmi della comunità scientifica, di non girarsi dall’altra parte.
Il tempo stringe: “Questa decade è cruciale per la sopravvivenza della nostra società, le scelte e le decisioni saranno determinanti per il futuro delle prossime generazioni – spiegano gli attivisti -. Il 2020 deve essere l'anno in cui cominciare ad implementare le giuste politiche di transizione ecologica, lavorare per avere una speranza di contenere il riscaldamento globale entro 1.5 gradi centigradi di aumento medio delle temperature globali rispetto ai livelli pre-industriali”.
Al fianco dei giovani in questa giornata di mobilitazione anche la Cgil “perché l'emergenza non si è fermata con il lockdown e l'impatto dei cambiamenti climatici anche in Italia è sempre più devastante – afferma la confederazione -. L’Europa sta prendendo decisioni importanti per accelerare la transizione ecologica e digitale, come le linee guida per l'utilizzo delle risorse europee (quattro iniziative prioritarie su sette riguardano il clima) e la decisione del Parlamento europeo di innalzare al 60% la riduzione delle emissioni al 2030. Occorre che anche il nostro Paese mostri chiari segnali in questa direzione senza ambiguità”. L’approvazione definitiva del nuovo ambizioso target fissato da Bruxelles non è affatto scontata: la maggior parte dei governi nazionali e anche la Commissione andranno al ribasso, è per questo che i ragazzi reclamano politiche per proteggere il loro futuro.
Le iniziative nei territori sono sostenute anche dalla Flc Cgil, sindacato di categoria che aderisce con la presenza in tutte le piazze dove si tengono azioni in difesa del pianeta e chiede che la partecipazione di studentesse e studenti sia considerata assenza giustificata in tutte le scuole d'Italia. “I giovani hanno ragione – sostiene la Flc -: siamo ancora in tempo per cambiare il nostro futuro, ma per farlo dovremmo trattare l'ecosistema terrestre come un pianeta in crisi e destinato a morire se non trasformiamo subito la nostra civiltà industriale. Le ragazze e i ragazzi dei Fridays For Future invitano i popoli del mondo, le autorità, le multinazionali a muoversi per dettare nuove condizioni di produzione e di vita rispettose dell'ambiente naturale e umano”.