In Irpinia nemmeno un euro dei fondi del Pnrr potrà essere utilizzato per la riparazione delle reti colabrodo degli acquedotti della società Alto Calore Servizi, impegnata nella captazione e distribuzione di acqua potabile tra le province di Avellino e Benevento. Nelle scorse settimane, il progetto di interventi per 32 milioni di euro è stato bocciato a causa del mancato affidamento del servizio idrico integrato a un gestore unico. Il bando da 900 milioni di euro, varato dal ministero delle Infrastrutture nel marzo scorso, prevedeva espressamente l’avvenuto affidamento come prerequisito. Un'esclusione che nei mesi scorsi ha suscitato forti reazioni sul piano politico con la presentazione di interrogazioni parlamentari.
"Ci sono problemi di dispersione idrica pari al 70 per cento", spiega Carmine De Maio, segretario generale della Filctem di Avellino. Questo provoca un esborso di corrente elettrica pari a oltre 500 mila euro al mese, per movimentare milioni di metri cubi d'acqua che non arrivano nelle case dei cittadini. "Negli anni – sottolinea De Maio – non si è varato alcun progetto di efficientamento dell’energia elettrica ma soprattutto è mancata una sintesi tra le volontà dei 128 sindaci dei comuni serviti dalla società Alto Calore.
"L’Irpinia è un territorio pieno d’acqua – ricorda il segretario generale della Camera del lavoro irpina, Franco Fiordellisi – ma il servizio 'fa acqua' da tutte le parti". In un periodo di crisi idrica e siccità, come quello che sta attraversando il nostro Paese, è necessario trovare un punto di equilibrio tra tutte le parti per riuscire ad accedere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Altrimenti sarà un'occasione sprecata, imperdonabile per la classe politica campana".
La Cgil, da anni è in campo per trovare ogni possibile soluzione a questo dramma. "Da tempo la procura ha avanzato un'istanza di fallimento per l'imponente massa debitoria di Alto Calore Servizi. Il sindacato sta seguendo con interesse – spiega Fiordellisi – il piano a cui stanno lavorando congiuntamente Provincia e Regione: una multiutility dei servizi sotto l’egida della società provinciale IrpiniAmbiente. Obiettivo: blindare i servizi in Irpinia, dividendo il servizio dalla provincia sannita per ottenere gli affidamenti necessari e non perdere – come sta già avvenendo – il treno del Pnrr.
Per Carmine De Maio, interessarsi della gestione dell'acqua sul territorio vuol dire occuparsi della nostra vita, del futuro dei nostri figli: "Dobbiamo preoccuparcene non solo quando apriamo il rubinetto e l’acqua non c’è ma quotidianamente. Solo se c’è un’attenzione condivisa rispetto alla gestione dell’acqua si potrà ottenere più efficienza e parsimonia rispetto alla gestione di un bene pubblico universale".