PHOTO
Il 22 dicembre del 1988 moriva a Xapuri, cittadina dello stato brasiliano di Acre nel cuore dell’Amazzonia - dove era nato - Chico Mendes, sindacalista, politico e ambientalista, ucciso a colpi di fucile davanti alla porta di casa per il suo impegno in favore degli Indios dell’Amazzonia.
Qualche giorno dopo, il quotidiano la Repubblica scriveva:
Chico, leader nazionale dei lavoratori del caucciù e presidente del sindacato dei lavoratori rurali di Xapuri, nello Stato di Acre, all’estremo nord del Brasile, é stato ucciso con tre colpi di arma da fuoco mentre rientrava a casa. Conosciuto a livello internazionale, Chico era considerato una specie di Gandhi della foresta, aveva organizzato numerose manifestazioni pacifiche, come ad esempio le Empate (impedimenti), per ostacolare le macchine disboscatrici utilizzate per abbattere gli alberi secolari. Voglio vivere per salvare l’Amazzonia aveva detto, più volte. Ma gli speculatori lo hanno fatto uccidere. I nomi dei mandanti sono già noti. Il vescovo di Rio Branco, la capitale dello Stato di Acre, ha rivelato che un bandito chiamato Claudio Goiano gli ha confessato per telefono d’essere stato ingaggiato come killer. I mandanti sarebbero i proprietari terrieri, Darli e Alvarino Alvese da Silva. Secondo la ricostruzione del complotto fatta, lo stesso vescovo doveva essere assassinato assieme a Chico Mendes. Il copione è sempre lo stesso. Sindacalisti, ecologisti, missionari che si schierano per la difesa dell’ambiente accanto agli indios o ai lavoratori della terra vengono sistematicamente uccisi.
Assassinati come Chico
Uccisi come Chico Mendes, assassinato da due rancheros (nel dicembre del 1990 Darly Alves da Silva verrà condannato a 19 anni per essere stato il mandante dell’omicidio. Suo figlio Darci - esecutore materiale del delitto - avrà la stessa condanna. Entrambi non subiranno nessuna aggravante dopo un comune tentativo di evasione e, nel 2006, torneranno liberi).
Negli anni Ottanta, per questioni legate al possesso della terra, in Brasile sono state uccise più di 1000 persone. Solo 10 assassini sono stati condannati e mai nessuno come mandante.
Eppure in una lettera scritta il 30 novembre del 1988 a Mauro Sposito, capo della polizia di Acre, Chico Mendes indicava il nome esatto di uno dei suoi futuri assassini (in quei giorni già latitante insieme a un fratello, ma di fatto protetto dalle autorità locali:
Egregio Signore, (…) Lei sa che oggi io sono costretto a muovermi con due guardie del corpo, proprio perché Darli e Alvarino hanno fatto sapere che si consegneranno alla giustizia solo dopo aver visto il mio cadavere. I loro uomini si muovono liberamente, ovunque, spaventando la gente, e quando a Xapuri la Polizia Militare arresta un qualsiasi criminale, un “pistoleiro”, è sempre costretta al rilascio immediato per ordine del Capo della Polizia e del Sindaco della città; questo può essere possibile solo se si possiede anche l’appoggio della Segreteria della Sicurezza. L'agente della polizia addetto alla stesura dei rapporti non è forse il fratello di uno dei due “pistoleiros”? Questa è la dimostrazione che esistono connivenza e complicità con la criminalità organizzata di Xapuri, le cui vittime sono i lavoratori e i datori di lavoro. Non possiamo tacere di fronte a fatti del genere, di fronte a tali ingiustizie. Non abbiamo mai voluto creare attriti con nessuno ma qui in gioco ci sono delle vite umane; e sono già troppe le vite umane brutalmente stroncate, sono decine.
Verrà ucciso nemmeno un mese dopo.
Ma la sua fine, lungi dal decretare la morte delle sue idee, le rese più forti.
“All’inizio pensavo di combattere per salvare gli alberi di gomma - diceva - poi ho creduto di combattere per salvare la foresta amazzonica. Ora capisco che sto lottando per l’umanità”.
Tantissimi saranno gli artisti che gli dedicheranno canzoni, scritti, quadri e disegni (Luis Sepúlveda gli ha dedicato il romanzo Il vecchio che leggeva romanzi d'amore), facendolo diventare un simbolo per tutti coloro che lottano a ogni latitudine per salvare l’ambiente.
I signori della morte non vogliono capire
Non si uccide la vita, la memoria resta
Così l'albero cadendo ha sparso i suoi semi
E in ogni angolo del mondo nasceranno foreste
(…)
Per questo l'albero abbattuto non è caduto invano
Cresceranno foreste e una nuova idea dell'uomo
Ma lunga sarà la strada e tanti gli alberi abbattuti
Prima che l'idea trionfi senza che nessuno muoia
(…)
Se quel giorno arriverà, ricordati di un amico
Morto per gli indios e la foresta, ricordati di Chico
Se quel giorno arriverà, ricordati di un amico
Morto per gli indios e la foresta, ricordati di Chico