Un percorso lungo e faticoso quello del contratto collettivo Rai, scaduto nel 2023 e che dovrà essere rinnovato per il prossimo triennio. Dopo diversi mesi di trattative con l’azienda e le mobilitazioni promosse dal sindacato, si è arrivati nei giorni scorsi al voto da parte dei lavoratori. Le consultazioni sull’ipotesi di accordo riguardavano gli iscritti e simpatizzanti Slc, che hanno espresso il loro voto nel corso delle assemblee. Uno step che porterà anche la Cgil a firmare, mentre le altre organizzazioni lo avevano già fatto.

“Sulla base di questo voto, Slc Cgil è in grado di sciogliere positivamente la riserva – dichiara la categoria in una nota - e si appresta a sottoscrivere nei tempi tecnici necessari l’ipotesi di accordo sopra richiamato”. Il prossimo appuntamento sarà ora il referendum, che dovrà confermare l’intesa raggiunta. “Non è un caso che i Sì abbiano prevalso nella gran parte delle sedi Regionali e in alcuni centri di produzione – commenta la Slc – non si commetta l’errore di sottovalutare il significato della prevalenza dei no nelle assemblee di Milano, Genova, Trieste e Torino Produzione”.

Un no che forse va oltre il contratto, e che probabilmente è il frutto anche della rabbia e dell’insoddisfazione per le molte cose che non funzionano in Rai, ed esprime – secondo il sindacato – il disagio e l’insoddisfazione che serpeggiano fra le lavoratrici e i lavoratori.

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