“Lo sciopero è l’unico argine al disastro provocato da una politica miope e da una gestione aziendale incompetente”. Così Riccardo Saccone, segretario generale Slc Cgil, parla della mobilitazione indetta insieme a Fistel Cisl e Uilcom Uil per chiedere il rinnovo del contratto delle telecomunicazioni. Le segreterie nazionali hanno proclamato l’astensione dalle prestazioni straordinarie e accessorie, a partire dal 2 marzo scorso, culminata infine nella giornata di sciopero di oggi (lunedì 31 marzo). Adesione oltre il 70% dei lavoratori, che nel comparto sono circa 150 mila. Migliaia di persone si sono ritrovate in più di venti piazze italiane. 

La trattativa per il rinnovo del contratto, scaduto da due anni, è in fase di stallo dallo scorso dicembre. Se la discussione sulla parte normativa è stata molto accesa ma al contempo proficua, si fatica invece a trovare una sintesi sulla parte economica. La rivendicazione nella piattaforma sindacale è di 260 euro, in linea con gli andamenti inflattivi del triennio di vigenza, che ha l’obiettivo di ripristinare il potere di acquisto perduto in questi anni. Al contempo, il confronto in ambito governativo sui temi industriali e regolatori del settore delle telecomunicazioni prosegue con lentezza e senza evidenti interventi a favore del comparto.

“Le telecomunicazioni – commenta Saccone – potrebbero essere il volano di sviluppo tecnologico e occupazione di qualità. Non permetteremo che diventino un deserto.”

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