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Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil hanno proclamato uno sciopero per l’intera giornata del prossimo 3 febbraio, per contrastare la decisione di alcune aziende di disdire il contratto delle telecomunicazioni e applicare quello sottoscritto, lo scorso dicembre, da organizzazioni datoriali e sindacali scarsamente rappresentative.
Una scelta che impatta su seimila dipendenti, suddivisi in una ventina di aziende che operano su diverse regioni del territorio nazionale, più un numero imprecisato di lavoratrici e lavoratori con contratti di collaborazione condannati non solo alla precarietà contrattuale, derivante dalla natura del rapporto di lavoro, ma anche a paghe orarie molto più basse, per effetto di questo nuovo contratto, che prevede una retribuzione di 6,50 euro l’ora.
“Un contratto creato appositamente – denunciano le organizzazioni sindacali - perché gli aumenti da noi rivendicati per il rinnovo del contratto delle tlc risulterebbero eccessivi e non permetterebbero la sostenibilità aziendale”. Il contratto pirata firmato da Assocontact, associazione di categoria, prevede la riduzione dei permessi, una forte spinta alla flessibilità e alla precarietà, nonché aumenti salariali di molto sotto le richieste avanzate dai sindacati confederali.
“In un quinquennio in cui l’inflazione viaggia oltre il 15% - commentano Slc, Fistel e Uilcom - la proposta di aumento del salario è del 3%, con la prima tranche di ben 7 euro!” Tutto ciò rischia di dare il colpo di grazia alla crisi del settore dei contact center in outsourcing, ormai quasi irreversibile.
“Dopo gli anni delle stabilizzazioni contrattuali per effetto della circolare Damiano, fortemente voluta e conquistata dalle mobilitazioni di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, la conquista della clausola sociale, le tabelle ministeriali sul costo del lavoro, il fondo bilaterale di settore, questa scelta determina un passo indietro di venti anni per le lavoratrici ed i lavoratori del comparto. Non è riducendo i diritti o comprimendo i salari che si offrono soluzioni di lungo respiro”.
In questa battaglia di civiltà messa in campo da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, saranno coinvolte le committenze e le istituzioni a tutti i livelli, a partire dal ministero del Lavoro. Il prossimo 3 febbraio le lavoratrici ed i lavoratori in sciopero, si ritroveranno in presidio sotto il ministero, per sollecitare l’impegno assunto a marzo 2024 dalla Ministra Calderone, relativamente al riconoscimento del ccnl delle telecomunicazioni quale contratto di riferimento per le attività inerenti al comparto Crm/Bpo (Customer Relationship Management – Business Process Outsourcing).