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“Si rischia di gettare nel caos il settore della portualità italiana”. A sostenerlo la Filt Cgil nazionale sulla riforma della portualità avviata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dal viceministro Edoardo Rixi, aggiungendo che “le ipotesi avanzate da Salvini e Rixi di commissariamento delle Autorità di Sistema Portuale e di modifica della loro natura giuridica si calano dentro uno scenario particolarmente delicato sotto diversi punti di vista, non ultimo l'imminente apertura del tavolo di rinnovo del contratto nazionale di lavoro di categoria e mettono a repentaglio gli investimenti in atto, soprattutto quelli legati al Pnrr”.
“Per noi - sottolinea la Federazione dei trasporti della Cgil - è assolutamente indispensabile approcciarsi al tema della riforma della portualità con grande attenzione, attraverso proposte mirate che salvaguardino gli attuali assetti derivanti dalla legge 84/94, favorendo lo sviluppo equilibrato del settore portuale nazionale senza creare inutili e dannose incertezze. Restano, inoltre, ancora troppi i problemi aperti nel settore che stanno penalizzando fortemente le lavoratrici e i lavoratori, a partire dall’assenza dei decreti attuativi sul fondo di accompagno all'esodo e sul divieto di autoproduzione fino alla mancanza di interventi sulla questione della salute e sicurezza in ambito portuale”.
“Rinnoviamo nuovamente al Mit - sostiene infine la Filt Cgil - la richiesta di ascoltarci attraverso un confronto costante e non sporadico. Diversamente non assisteremo con le mani in mano perché la portualità non può essere riformata senza un vero coinvolgimento del mondo del lavoro”.