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"Ricordiamo Carlo Flamigni, un progressista che ha sostenuto il diritto all’autodeterminazione delle donne”. Lo sostiene la Rete delle donne della Cgil dell'Emilia Romagna, secondo le quali ci sono uomini che più di altri esprimono nel corso della loro vita lo spirito del tempo" Flamigni è stato un uomo che ha declinato il suo mestiere di medico, non solo nell’alta competenza e capacità di sperimentare, ma che l’ha fatto nel modo più umano, originale e libero possibile. Un progressista che ha sostenuto il diritto all’autodeterminazione delle donne attraverso la sua professione e il suo impegno politico.
Dal sostegno alla Legge 194, sulla “Tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”, alla battaglia per migliorare la Legge 40, sulla fecondazione assistita. È proprio sulla fecondazione assistita che Flamigni ha sperimentato e messo in atto importanti risultati, che hanno consentito a milioni di coppie, con problemi di sterilità, di poter avere figli.
Una persona che si è saputa interrogare sull’etica della scienza, partendo dai diritti delle persone, da qui la sua presenza e impegno nel Comitato nazionale di Bioetica. Così come durante la sua permanenza lavorativa a Bologna non si è risparmiato nell’impegno politico. "Per tutto questo - concludono le donne Cgil - e anche per i suoi scritti ricordiamo Carlo Flamigni, nel momento della sua scomparsa. Lo ricordiamo non solo come scienziato e medico, ma come uomo che ha saputo vivere in modo completo e interdisciplinare la sua professione e la sua presenza al mondo".