Due gravissimi episodi in Calabria e Basilicata e il suicidio di un lavoratore indiano, in provincia di Latina, mostrano che non bisogna abbassare la guardia sul caporalato nelle campagne. Tra Cosenza e Matera sono state eseguite 60 misure cautelari per ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e allo sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione. In provincia di Latina, a Sabaudia, si è suicidato un giovane lavoratore indiano che non ha resistito ai continui soprusi e alla paga da fame che riceveva. "Questi fatti - ricorda la Flai Cgil in una nota - ci riportano all’urgenza di contrastare il fenomeno dello sfruttamento e del caporalato, applicando in tutte le sue parti la Legge 199/16, e mostrano anche come sia necessario un provvedimento come quello della regolarizzazione dei lavoratori stranieri in agricoltura”. “Regolarizzare – conclude la nota - significa essere meno ricattabili, significa un lavoro dignitoso ed equamente retribuito, significa spezzare le catene dello sfruttamento in un percorso che per tutti i soggetti coinvolti porta dignità e legalità”.
Il caporalato rialza la testa
11 giugno 2020 • 13:30