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Tutto fermo. Continua lo stallo per i lavoratori della manutenzione di Trenitalia. Lo confermano le parole delle segreterie nazionali delle federazioni di settore, che hanno ribadito, solo poche settimane fa, la centralità della manutenzione dei rotabili nel piano industriale.
"È la stessa preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Bologna e di Rimini che hanno portato la Filt Cgil Emilia-Romagna - si legge in una nota firmata dal segretario generale regionale di categoria, Massimo Colognese - a espletare la prima azione di sciopero del 22 gennaio scorso, richiedendo la piena applicazione degli accordi territoriali, indispensabile tutela industriale e occupazionale per i due siti dato il mancato riscontro per gli investimenti per Bologna e Rimini negli ultimi piani nazionali. Le garanzie richieste come parte sociale sono state accolte con attenzione dalle istituzioni regionali e locali, così come dalla politica del territorio: dato che il bene comune è il futuro delle Officine chiediamo al resto della compagine sindacale regionale di condividere le proprie sensibilità a riguardo e di unirsi in questo percorso di rivendicazione e lotta a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dalla prossima azione di sciopero nel mese di marzo, superando le deboli posizioni territoriali in contraddizione con quelle nazionali unitarie".
"Le scelte strategiche che Trenitalia programmerà nel prossimo piano industriale avranno un forte impatto sulla manutenzione in regione. È in gioco la sopravvivenza delle due ex OGR. Filt Cgil Emilia-Romagna continuerà sempre ad essere dalla parte del lavoro e dei lavoratori".