"I 6mila lavoratori dello zucchero rischiano di pagare sulla loro pelle i dissidi sorti all’interno del governo sull’elaborazione del dl incentivi e sulle risorse da destinare ai settori in crisi". E' quanto si apprende in una nota della Flai Cgil nazionale.

"La mediazione raggiunta ieri
(10 marzo) tra il presidente del Consiglio, il ministro dello Sviluppo economico e il ministro dell’Economia ha, infatti - si legge nella nota -, prodotto un accordo di massima che prevede per questo provvedimento lo stanziamento di soli 300 milioni di euro. Nel dl non vi sarebbe, inoltre, traccia di alcun intervento specifico sul settore saccarifero, sebbene il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia si fosse impegnato nei confronti della filiera a ottenere al suo interno il reperimento degli 86 milioni di euro necessari a sostenere i quattro zuccherifici rimasti aperti e la riconversione dei 15 dismessi a seguito della riforma europea dell’Ocm".

“E’ ragionevole pensare - dichiara il segretario nazionale della Flai Cgil Antonio Mattioli - che il menage a trois tra Berlusconi, Scajola e Tremonti abbia avuto come vittima sacrificale i lavoratori italiani dello zucchero, già precedentemente tagliati fuori dalla manovra finanziaria e dal decreto mille proroghe, e il loro futuro occupazionale. Il ministro Zaia - prosegue Mattioli - deve quindi prendere atto del suo scarso potere negoziale nei confronti dei colleghi ministri e del capo del governo e deve prepararsi a dare delle spiegazioni a tutta la filiera italiana dello zucchero. Qualora il Consiglio dei ministri convocato per il prossimo 18 marzo - conclude il segretario nazionale Flai - dovesse licenziare il testo del dl incentivi senza la misura di sostegno al saccarifero saremo pronti a convocare da subito delle iniziative di lotta dei lavoratori che stavolta non si fermeranno all’occupazione simbolica della via dove ha sede il Ministero delle Politiche agricole”.