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L'operazione di outsourcing dei call center di Wind Tre procede a grandi passi. L'azienda ha convocato oggi le Rsu della sede di Palermo per comunicare l'apertura delle procedure della cessione di ramo d'azienda dell'assistenza ai clienti dei call center 133 di Palermo, Genova, Roma e Cagliari, dove lavorano 900 lavoratori, di cui 300 nella sede di Palermo. In pole position ci sarebbe la Comdata, multinazionale italiana. È quanto si apprende da una nota dello stesso sindacato.
A Palermo, intanto, è confermato lo sciopero indetto da Slc Cgil Fistel Cisl e Uilcom Uil per mercoledì 14 giugno: alle 9 concentramento a piazza Croci e corteo fino alla Prefettura. E in preparazione c'è anche una “notte bianca”, in segno di protesta. “Noi siamo preoccupati, non c'è garanzia di un lavoro certo, si va sempre più verso la precarizzazione del lavoro - afferma il segretario generale Slc Cgil Palermo, Maurizio Rosso –. Per i lavoratori è la fine del sogno di un posto di lavoro a tempo indeterminato: l'azienda che li assorbirà garantirà al massimo 7 anni di occupazione, come prevede l'articolo 2112 del codice civile per i trasferimenti d'azienda".
Ma questa, secondo il sindacato, non sarà l'unica ricaduta pesante dell'esternalizzazione. "I lavoratori - infatti . potrebbero anche perdere una parte del salario, se nell'azienda che li assorbe non dovesse esserci la contrattazione di secondo livello. Siamo più che mai allarmati perché si va nella direzione della destrutturazione del lavoro". Tutto questo, conclude la Cgil, "non serve alla Sicilia".