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Si è svolto oggi a Potenza davanti alla sede della Prefettura in piazza Mario Pagano il presidio promosso dalla Cgil Basilicata per dire no alla reintroduzione dei voucher nella disciplina del lavoro occasionale messa a punto in questi giorni in commissione Bilancio al Senato che sta tentando di introdurre nuovi emendamenti all'interno della manovra di correzione dei conti.
“Il sit in – dichiara Angelo Summa, segretario generale Cgil Basilicata – ha per noi il valore della difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici lucane e non solo che hanno firmato la proposta di legge di iniziativa popolare Carta del diritto universale del lavoro e i quesiti referendari a suo sostegno, 3 milioni in Italia e 60.000 in Basilicata. Cittadini che hanno visto negli anni svalutare e frantumare il proprio lavoro e che hanno chiesto, tramite il referendum della Cgil, di riscrivere lo statuto dei lavoratori e di restituire dignità al lavoro. Chiediamo al governo nazionale, dunque, di rispettare la volontà di questi cittadini e gli impegni assunti con l’abolizione dei voucher e la reintroduzione della responsabilità solidale negli appalti. È per noi inaccettabile, dopo il risultato raggiunto e la decisione di abolire i voucher assunta dallo stesso Parlamento, sostituire questo strumento di ricatto sociale con altri ancora più dannosi per i lavoratori.
Le firme raccolte sono il segno tangibile di una domanda che il governo nazionale non riesce a cogliere e a soddisfare. Ci batteremo in tutti i modi possibili affinché il governo nazionale porti avanti il percorso di riscrittura del diritto del lavoro in Italia cominciato dalla Cgil. Gli strumenti alternativi ai voucher ci sono e il sindacato li ha già portati all’attenzione del governo nazionale. Per cui la nostra battaglia non solo continua ma si rafforza, a livello territoriale e nazionale”.
Le istanze della Cgil Basilicata sono state accolte dal prefetto di Potenza con il quale, a latere del presidio, si è svolto un incontro. Al tavolo la Cgil Basilicata ha riportato le ragioni del referendum e la necessità di vigilare affinché il governo nazionale non faccia dietro front rispetto agli impegni assunti.