La Cgil Piemonte promuoverà da subito "incontri urgenti con le Prefetture locali" e attiverà "iniziative pubbliche con cittadinanza e lavoratori contro la possibile reintroduzione, attraverso la discussione in corso al Senato sulla manovra correttiva di bilancio, di "norme sul lavoro peggiorative in materia di voucher che stravolgerebbero il recente provvedimento legislativo approvato dal Parlamento ed il pronunciamento della Corte di Cassazione".

“È inaccettabile che una manovra che dovrebbe correggere i conti – afferma in una nota il segretario generale della Cgil del Piemonte Pier Massimo Pozzi – sia diventata lo strumento per negare le ragioni di milioni d’italiani, e che tutto ciò avvenga dopo la decisione di abolizione dei voucher assunta pochi giorni fa dallo stesso Parlamento e l’annullamento dell’appuntamento referendario deciso dalla Consulta in considerazione del superamento delle richieste in esso contenute”.

Per Pozzi "è imbarazzante come si voglia che il Parlamento discuta di come far costare sempre meno il lavoro, di come renderlo sempre più debole e poco tutelato, di come rendere occasionale ciò che occasionale non è e non si consenta di mettere le stesse energie nel pensare a come creare nuova occupazione, a come difendere quella che c’è, a come far ripartire gli investimenti.

“Non è vero – prosegue il segretario - che il lavoro non è in grado di procedere se non c'è un'ennesima forma di precarietà e assenza di contratto di lavoro, come quella dei voucher. Tant'è che, dove si vuole, le stesse associazioni stanno organizzandosi, costruendo altre modalità di assunzione che rispettino il fatto che se si lavora ci deve essere un contratto di lavoro. Un principio base che determina che le imprese siano anche responsabili delle scelte che fanno”.

"Chiediamo coerenza al Governo - conclude la nota - con l'avvio immediato di un confronto con il sindacato per normare il lavoro occasionale in ambito familiare, come proposto dalla Cgil nella Carta dei Diritti Universali del Lavoro, e per aprire un tavolo di discussione sugli strumenti di flessibilità già oggi previsti per le imprese".