“I dati dimostrano che i voucher non fanno crescere l’occupazione, ma anzi alimentano la precarietà già dilagante nel nostro territorio. In particolare, in provincia di Salerno si registra un boom soprattutto nei settori delle politiche sociali e i servizi alla persona, nel turismo, nel commercio e non ultimo nei Comuni. Con questo sistema per i lavoratori è impossibile accedere agli ammortizzatori sociali e i livelli di retribuzione e di tutela diminuiscono sensibilmente”. A dirlo è Antonio Capezzuto, segretario generale Nidil Cgil Salerno, commentando i dati presentati oggi dall’Osservatorio nazionale dell’Inps secondo cui nei primi dieci mesi del 2016 a livello nazionale sono stati venduti 121,5 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, con un incremento pari al 32,3% rispetto allo stesso periodo del 2015.

Se al Sud la media di incremento annuo è pari al 33,7%, in Campania si registra un aumento del 51,1% (3.471.077 voucher nel 2016 a fronte dei 2.297.499 nel 2015). Allo stesso tempo, in Campania diminuiscono del 31,9% le nuove assunzioni a tempo indeterminato mentre aumentano quelle a termine. È evidente in questa regione la diminuzione di contratti stabili a favore di contratti a termine e deu voucher, per i quali si registra il primato italiano in termini di variazione percentuale di utilizzo tra il 2015 e il 2016 (+ 51,1%). Non sfugge la provincia di Salerno, dove risulta un aumento ingente dell’utilizzo dei voucher lavoro in diversi settori.

“I voucher – aggiunge Arturo Sessa, segretario generale Cgil Salerno – vanno cancellati e uno dei tre quesiti referendari proposti dalla Cgil riguarda proprio questo. È un istituto nato male e va superato in fretta. Bisogna ripartire da zero e ridare dignità al lavoro. Oggi i voucher sono diventati il modo per aggirare le normative contrattuali e ridurre i salari. Nei prossimi giorni come Cgil di Salerno chiederemo all’Ispettorato del lavoro di avviare verifiche a campione sul territorio provinciale circa l’utilizzo dei voucher, per verificare eventuali anomalie e abusi nell’utilizzo di questo strumento nei diversi settori”.