I deputati Guido Melis, Livia Turco, Jean-Léonard Touadi e Mario Tullo hanno annunciato di avere depositato alla Camera una proposta di legge per modificare le norme del 1996 che attualmente regolano il voto nelle elezioni amministrative dei cittadini stranieri comunitari.

“Sinora questi cittadini erano trattati come elettori di serie B” – ha dichiarato l’on. Melis, presidente tra l’altro dal 2008 del Gruppo parlamentare di amicizia Italia-Romania – “dovevano infatti iscriversi nelle apposite liste aggiunte su propria domanda individuale, con complesse certificazioni e attestati. Con la nostra proposta, che mira a una drastica semplificazione, essi saranno invece iscritti automaticamente alle liste aggiunte, in base alla sola presenza del loro nome nelle anagrafi comunali, né più né meno come avviene oggi per qualunque elettore nato in Italia. Spetterà alle amministrazioni garantire la regolarità della loro posizione, che del resto si evince da documenti in possesso dei comuni. Se non avranno diritto di votare saranno esclusi. Altrimenti riceveranno come gli altri la tessera elettorale ”.

Secondo Melis questa, che i quattro presentatori chiamano “una piccola ma efficace riforma”, consentirà di abbattere gli ostacoli burocratici che oggi rallentano la partecipazione al voto, favorendo l’inclusione nella vita democratica italiana di componenti sociali ed etniche ormai decisive nel nostro Paese:

“Ricordo solo – aggiunge – che stiamo parlando (e mi limito a citare i comunitari) di oltre 1 milione di persone, inserite in settori vitali della nostra economia, presenti come parte essenziale nelle attività economiche e sociali, padri e madri di bambini che nascono in Italia, che frequentano le nostre scuole e che parlano italiano. Saranno anche loro, e i loro figli, i nuovi italiani sui quali far leva per la rinascita del Paese”.

“Siamo consapevoli che per le prossime amministrative siamo fuori tempo massimo. Ma lavoriamo per l’immediato futuro. Ci auguriamo – conclude il deputato del Pd – che l’affluenza al voto dei cittadini stranieri sarà sempre più consistente, così come ci chiede l’Europa e come è nell’interesse stesso della nostra democrazia”.