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La Regione Lazio, ad esempio, ha stanziato dei fondi per la “flexi-security” che dovrebbero aiutare le imprese ad adottare nuovi sistemi organizzativi – tra cui il telelavoro – in grado di facilitare la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. E la stessa Regione ha promesso un consistente fondo per la realizzazione di un telecentro, una struttura, cioè, che potrebbe permettere a un gruppo di persone di ottenere il meglio del telelavoro senza rischiare l’isolamento sociale.
Anche il ministro del Lavoro, nell’avviso siglato l’8 aprile con le parti sociali, auspica un maggior sviluppo di questa modalità, che in Italia è pochissimo diffusa (ma le statistiche, va detto, sono molto contrastanti). Si muovono anche le “grandi case della tecnologia”: l’Ordine degli ingegneri della Provincia di Roma ha da poco creato una Commissione sul telelavoro con l’obiettivo di diffonderne la conoscenza e di aiutare le imprese ad avviare progetti innovativi.
L’Università di Tor Vergata, insieme al Sindacato dei dirigenti di aziende industriali e a Unindustria, ha stimolato la creazione di un Forum sul telelavoro, che ha di recente presentato i risultati di uno studio svolto tra un campione di manager, con risultati anche sorprendenti: il 41 per cento degli intervistati ritiene che il telelavoro sia applicabile a tutti i dipendenti della propria impresa, mentre quasi il 50 pensa che sia utilizzabile almeno per alcuni.
Il 75 per cento degli intervistati che lavora in aziende dove non si usa il telelavoro pensa che nella propria impresa sarebbe consigliabile introdurlo, in quanto esso aumenterebbe la produttività, ridurrebbe sensibilmente i costi logistici e per le trasferte e i viaggi, garantirebbe una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro, e in qualche misura riuscirebbe a contrastare il fenomeno dell’assenteismo. Insomma il telelavoro gode di una seconda giovinezza tra i manager e le imprese, e il sindacato ne dovrà tener conto: nei prossimi rinnovi contrattuali la tematica sarà ampiamente presente, e potrebbe essere un’ottima occasione per aumentare il benessere dei lavoratori.