Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Anche la Cgil di Catania e il Coordinamento donne si mobilitano per ribadire che la violenza di genere riguarda non solo le vittime ma la società intera. In particolare, il 24 novembre si terranno presidi ed assemblee in luoghi chiave del lavoro a Catania; la "mappa" del confronto prevede dalle 9 alle 14 incontri alla Visiant di Viale Kennedy, alla Vodafone di Viale Ulisse, e da Almaviva di via Cardillo a Misterbianco; nel pomeriggio sono state fissate assemblee alla St Microclectronics dalle 12 alle 16, all’ospedale “Vittorio Emanuele” dalle 15 alle 17, alla Pfizer dalle 16 alle 18.
Per l'occasione sarà possibile sottoscrivere l'appello promosso dalla Cgil nazionale che con l'hashtag #NonSoloOggi rilancia la raccolta firme dell’appello “Avete tolto senso alle parole” cominciata lo scorso settembre. Cgil invita dunque tutti e tutte a sottoscrivere l’appello per “esercitare una pressione sufficiente verso il Parlamento affinchè la sconfitta della violenza maschile sulle donne diventi una priorità per il Governo italiano”. Nel corso degli incontri, inoltre, sarà distributiva una scheda tecnica sul congedo retribuito in caso di violenza.
“Sabato, in tutto il mondo, le donne si organizzano per protestare contro la violenza di genere. Anche la Camera del Lavoro di Catania si mobilita per ribadire che siamo stanche di parole usate senza una reale consapevolezza, che la violenza di genere è un problema di tutta la società, che è necessario un nuovo linguaggio, a partire dalla formazione delle nuove generazioni - spiega Angela Battista, responsabile Dipartimento di Genere e Pari opportunità della Cgil- Ci siamo e continueremo ad esserci per riaffermare che la violenza contro le donne è una sconfitta per tutti e ci saremo ancora perché vogliamo atti e risposte la convenzione di Istanbul è citata, ma non applicata. La Cgil chiede che la cultura del rispetto si costruisca realmente a partire dalla scuola, risorse e mezzi per i centri antiviolenza, case sicure, e norme certe per l'inserimento al lavoro. Ma soprattutto, chiediamo alla magistratura e alle forze dell'ordine, che venga prima la parola della donna in pericolo, della donna abusata, che non si sottovaluti, che non si rinvii, che si dia certezza e rapidità nelle risposte e nella protezione”.
E aggiunge il segretario generale della Cgil, Giacomo Rota: “Nelle assemblee del 24 non ci si confronterà sui massimi sistemi ma si avvieranno azioni concrete, come ad esempio in St Microelectronics, dove sarà avviata una campagna di informazione e sensibilizzazione riguardo la possibilità di usufruire del congedo retribuito fino a 3 mesi, per poter affrontare un percorso di uscita dalla violenza, previsto dalla Legge 80, ma molto poco utilizzato (come ha denunciato anche Boeri, che ha segnalato la presentazione di sole 150 richieste in tutta Italia) perché poco conosciuto dalle lavoratrici”.
L’Inps infatti eroga l’indennità alle lavoratrici dipendenti vittime di violenza di genere del settore pubblico e privato, escluse le lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari. Per fruire del congedo e dell’indennità occorre avere un rapporto di lavoro in corso di svolgimento, ed essere inserite nei percorsi certificati dai servizi sociali del Comune di appartenenza, dai Centri antiviolenza o dalle Case Rifugio. Il congedo spetta per un periodo massimo di 3 mesi (90 giorni di astensione effettiva dall’attività lavorativa).