Ettari ed ettari andati in fiamme e già circa mille roghi. Un’estate di fuoco, quella che si sta vivendo in Basilicata e che, inevitabilmente, ha ripercussioni anche su chi quelle fiamme è chiamato a combatterle. È il caso dei vigili del fuoco di Potenza per i quali i sindacati di categoria, Fp Cgil, Fns Cisl e Uil Pa, nelle ultime ore hanno proclamato lo stato di agitazione.

Le motivazioni sono contenute in una lettera inviata, tra gli altri, ai vertici nazionali e regionali del Corpo e al prefetto di Potenza. Nella missiva i sindacati, nel ricordare “il perdurare dello stato di emergenza per i numerosi incendi boschivi e di interfaccia che affliggono l’intero territorio provinciale e regionale”, sottolineano però “l’assenza della benché minima forma di organizzazione di richiamo del personale che palesemente determina il mancato recupero psicofisico di tutti gli operatori dei vigili del fuoco”.

In sostanza, i vigili del fuoco potentini si sentono abbandonati dalle istituzioni, in un momento così drammatico per il territorio, tra stress, pericoli, turni massacranti e pochi soldi. “Siamo sotto assedio e si va in emergenza già se dobbiamo fare due interventi”, scrivono i vigili del fuoco. L'emergenza è continua, si lavora di notte e di giorno, spesso su quattro o cinque diversi punti delle province. Con un personale ridotto al minimo e con mezzi vetusti, alcuni inadeguati alle esigenze continue”. A tutto ciò si deve aggiungere la questione salariale, con lo straordinario pagato 10 euro lordi l'ora.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto i sindacati a proclamare lo stato di agitazione, però, è stato il fatto che la direzione regionale ha deciso di sopperire al personale carente chiedendo aiuto all'esterno. Hanno risposto all'appello dalla Toscana e dalla Puglia. Giovedì scorso, quindi, sono arrivate due squadre, di 7 e 5 uomini, che hanno lavorato per 4 giorni. “Non è così che si risolve una situazione grave”, spiegano i sindacati. “Non sono quei 12 uomini in più per quattro giorni che possono migliorare la situazione. A loro, però, si è dovuta pagare la trasferta di uomini e mezzi”. Eppure i Vigili del fuoco una soluzione l'avevano proposta ma è rimasta completamente inascoltata: raddoppiare i turni. Una richiesta respinta per una questione di costi. E così sono rimasti solo gli straordinari, pagati pochissimo, mentre le funzioni dei vigili del fuoco sono anche aumentate con la chiusura del Corpo forestale.

Questo succede perché spesso la dirigenza non conosce cosa succede sul campo – affermano i sindacati -. Negli Stati Uniti il comandante della Polizia deve aver prima fatto gavetta in strada, deve sapere come funziona sul campo operativamente. Da noi no. Spesso al comando c'è chi non sa neppure come si spegne un incendio”.

Siamo sotto assedio - concludono i sindacati - ormai il telefono squilla di continuo. Ma noi su ogni turno abbiamo due squadre da 5 uomini. E allora deve rispondere - sempre che sia disponibile - la squadra pronta nei distaccamenti”. I cittadini spesso si lamentano di ritardi, “ma noi, da soli, più di questo non possiamo fare.”