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Celebrati come eroi nelle emergenze ma a rischio "sottomissione" ai prefetti. Per questo i vigili del fuoco sono in presidio oggi 8 febbraio, al Viminale, contro le ipotesi contenute nelle bozze circolate in questi giorni rispetto al progetto di riordino dei compiti, delle funzioni e dell'ordinamento del corpo come previsto dalla riforma Madia. Lo stato di agitazione era scattato ieri.
La Fp Cgil vigili del fuoco, spiegano in una nota il responsabile nazionale Fp Cgil vigili del fuoco, Danilo Zuliani, e il segretario nazionale della Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte, “ha fortemente sostenuto la necessità che, attraverso la delega Madia, si potessero correggere tutte le criticità che negli ultimi 10 anni anni hanno caratterizzato negativamente le condizioni economiche e professionali del personale, così come l'efficacia e l'efficienza del servizio attraverso un modello organizzativo del corpo nazionale maggiormente adeguato ai bisogni dei cittadini e del paese. Abbiamo contribuito - proseguono - con convinzione al lavoro mirato a modificare il decreto che regola l'ordinamento del personale ed il decreto che regola compiti e funzioni del corpo”.
Eppure, rilevano Zuliani e Chiaramonte, “con i contratti del pubblico impiego scaduti dal 2009, senza il bonus degli 80 euro in busta paga, dopo oltre un anno di attesa e guarda caso in prossimità della scadenza della delega, sono circolate bozze di riforma che non solo non tengono in considerazione assolutamente del parere espresso dalle parti sociali, ma peggiorano ulteriormente le condizioni di lavoratrici e lavoratori e tolgono ulteriore autonomia tecnica amministrativa e gestionale ai vigili del fuoco, a tutto vantaggio della componente prefettizia. Negli ultimi giorni abbiamo chiesto insistentemente e con grande senso di responsabilità il ritiro delle bozze e la possibilità di aprire una vera e partecipata discussione di merito”. Ed è per queste ragioni, concludono, che la Fp Cgil “si trova costretta a proclamare lo stato di agitazione del comparto”.