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Appena 160 vigili del fuoco operativi sulla sola città di Genova. Troppo pochi, molto stanchi e senza mezzi. Con la difficoltà oggettiva di rispondere all’enorme mole di richieste giunte in queste ore alla sala operativa di una Regione, dove il maltempo ha battuto con particolare insistenza. Alle 8 di questa mattina, ad esempio, secondo dati forniti dalla Funzione pubblica Cgil vigili del fuoco della Liguria, “ora in cui è scattato anche il raddoppio dei turni a Genova, erano ancora 500 gli interventi inevasi nel capoluogo ligure, mentre erano in coda 300 tra Savona e La Spezia”.
Una mole enorme di chiamate di soccorso giunte alla sala operativa regionale, a fronte di una cronica carenza di personale. Nella giornata di ieri, apice del maltempo che ha investito l’intero paese, incidendo con violenza sulla Liguria, “avevamo in servizio soli 110 Vigili del fuoco, compresi quelli in convenzione con la Protezione civile. Un numero aumentato di poco nella giornata di oggi, dove si registra il pieno organico”, fanno sapere ancora da Genova i vigili del fuoco della Cgil, specificando che: “La solita politica del risparmio messa in atto dal dipartimento dei Vigili del fuoco, purtroppo, non ha contribuito a far lavorare a pieno organico il comando. Non è stato predisposto il raddoppio dei turni nel momento di massima necessità, soltanto per una scelta ragionieristica: raddoppiare i turni avrebbe significato pagare gli straordinari, che tra l’altro l’amministrazione paga dopo mesi dall’evento”.
Ma la questione emergenza Vigili del Fuoco non ruota soltanto intorno alla carenza di uomini, ma anche a quella di mezzi, attrezzature e risorse. Il problema che è emerso con forza in queste ore è legato alla inadeguatezza, nonché obsolescenza, dei mezzi di soccorso, in particolare quelli destinati a lavori in altezza. “Basti pensare che a Genova, un comando dei Vigili del Fuoco ancora impegnato con l'emergenza del ponte Morandi, le autoscale in servizio sono appena due, mentre un Trid è arrivato in supporto dal comando di Cuneo. Non va certo meglio a Savona e a La Spezia, dove le autoscale sono tre in totale”, riportano ancora da Genova la funzione pubblica vvf regionale.
“Serve una politica diversa di investimenti mirati su organici, mezzi e attrezzature – afferma il responsabile nazionale della Fp Cgil Vigili del Fuoco, Mauro Giulianella -. I livelli minimi per rispondere adeguatamente anche alle emergenze straordinarie vanno pianificati con il massimo coinvolgimento degli enti locali e delle forze in campo, a partire dai Vigili del fuoco. Il sistema di protezione civile deve tener conto dell'articolo 10 del codice di protezione civile sempre non solo nelle grandi emergenze nazionali”, conclude.
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