“Oggi dobbiamo guardare al lavoro con occhi nuovi: l'occupazione manca di diritti, il potere del capitalismo finanziario è strabordante, così come lo strapotere delle piattaforme digitali”. Lo ha affermato il presidente di Federconsumatori, Emilio Viafora, dal palco del congresso della Cgil. La digitalizzazione “se non viene governata rischia di essere come una nuova religione”, al contrario “i cambiamenti investono i nostri lavori, ma anche la vita e le emozioni”.
“La sinistra politica ha assecondato, senza pensiero critico, l'affermarsi di una società low cost – ha osservato Viafora -: una società di beni e servizi a basso costo, che inevitabilmente prevede anche un lavoro a basso costo. La redistribuzione della ricchezza è bloccata, aumentano le famiglie povere”. In questo scenario si inserisce il ruolo dei consumatori: “È necessario stringere una nuova alleanza tra lavoro e consumo, con l'obiettivo di opporsi alle piattaforme digitali e ai grandi possessori di ricchezza mondiale. Deve crescere il consumo consapevole, bisogna capire che dietro al consumo serve un'etichetta sociale, altrimenti finiremo per spaccare le persone in due, si rischia di contrapporre chi lavora e chi consuma”.
Per Federconsumatori dunque “si pone il tema di un rapporto stretto con la Cgil: bisogna discutere di tariffe, servizi, qualità dei servizi offerti e non giocare sulla contrapposizione tra clienti e lavoratori”. Sul futuro del sindacato, Viafora ha detto: “Veniamo da otto anni sotto la guida di Susanna Camusso, che sono stati i più difficili della nostra storia con la più grave crisi economica che il mondo abbia conosciuto e con la crisi della sinistra politica. Il lavoro è stato svalutato. Domani non saremo in acque calme, saremo costretti a navigare in un mare tempestoso, ecco perché abbiamo bisogno di una grande unità, sia all'interno della Cgil che unità con gli altri sindacati”.