Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al "decreto correttivo al codice degli appalti per una maggiore semplicità e trasparenza e per cercare di dare un contributo alla ripresa degli appalti e dei lavori pubblici". Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni al termine del Cdm.
Per la Cgil si tratta di "una buona notizia, in quanto si riconferma la volontà di andare nella direzione delle direttive europee e respingere il tentativo di tornare indietro alle logiche corporative e di illegalità". Questo il commento del segretario confederale della Cgil Franco Martini.
"Se ad una attenta lettura - prosegue - verranno confermate le modifiche già presenti nel testo portato al CdM riguardanti le clausole sociali per la continuità occupazionale, la non ribassabilità del costo della manodopera e la regolamentazione degli affidamenti nelle concessioni, il nostro giudizio positivo sarà consolidato".
"Il testo sarà ora sottoposto ad ampia consultazione prima del suo varo definitivo, e ci auguriamo - conclude il dirigente sindacale - che possa essere ulteriormente migliorato sui temi della legalità e del subappalto, sulla qualificazione delle imprese, sul rispetto delle regole e della trasparenza in situazioni di emergenza e sul dibattito pubblico quale nuovo strumento per fare le opere che servono con il consenso di tutti".