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La crisi della Malo di Campi Bisenzio (Firenze) arriva sul tavolo della Regione Toscana. Si apre infatti martedì 3 gennaio il tavolo di confronto per l’azienda produttrice di abbigliamento in cashmere, dove rischiano il lavoro i circa cento dipendenti (divisi tra la casa madre toscana e lo stabilimento di Piacenza). Il presidente Enrico Rossi ha convocato sindacati e impresa per affrontare la crisi della società, che fa capo da due anni a una holding russa, da tempo ormai necessitante di una robusta ricapitalizzazione per l’approvazione del bilancio 2015. Se questa non dovesse avvenire, il fallimento sarebbe nell’ordine delle cose.
Martedì 27 dicembre si è svolto uno sciopero, con presidio davanti ai cancelli della ditta (che si trova in località Capalle). Filctem Cgil e Femca Cisl rimarcano l’urgenza di una cifra “dai tre ai cinque milioni di euro per poter chiudere il bilancio e mantenere in vita l'attività” e chiedono all’azienda di presentare “un piano industriale di rilancio che risani la situazione: si sono persi troppi soldi negli ultimi due anni a causa di scelte industriali sbagliate”. Ad aggravare la situazione vi è anche il fatto che da questa estate il Consiglio di amministrazione è dimissionario, mentre quello nuovo tarda a essere nominato.