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Domani (10 dicembre) alle 16.45 flash mob al Colosseo, organizzato dalla Fillea Cgil di Roma e Lazio con alcune decine di restauratori ed archeologi. Insieme, alzeranno un muro di alcuni metri in cartone, su cui campeggerà la scritta "muro del silenzio di chi non può scioperare".
Un muro che poi gli stessi lavoratori butteranno giù, non prima di ricordare le condizioni di lavoro degli operatori dei beni culturali, che per la Fillea “consegnano al nostro paese l’ennesimo primato negativo, quello degli operatori della cultura più precari e sottopagati d’Europa. Non solo, ma a fronte di un altissimo livello professionale, per salario e reddito siamo al disotto anche della media italiana. Parliamo di circa 20mila operatori – 5mila dei quali nel Lazio - che percepiscono stipendi medi di 700/800 euro netti mensili (siano esse partite iva false o vero lavoro autonomo), per oltre il 50% con contratti di lavoro atipici, di un settore composto per l’80 % da donne, con une media di età 32/35 anni”.
Per le lavoratrici ed i lavoratori del restauro ed archeologia non esistono diritti. “Chi può parlare? Chi può scioperare?” domanda la Fillea, che prosegue: “Per queste professioni esistono contratti nazionali, giusti salari definiti, tutele possibili, ma non vengono di fatto rispettati e garantiti. Quello che manca è una seria politica che, da una parte, sostenga la regolarità e la qualità del lavoro e, dall’altra, sblocchi la situazione di paralisi di un settore che potrebbe dare lavoro qualificato a migliaia di persone (il bilancio del ministero della Cultura è arrivato ad 1 miliardo e mezzo, il 2% del bilancio dello Stato)”.
“Le risposte del governo alla crisi e alle diseguaglianze profonde che in questi anni di crisi si sono acuite, sono sbagliate" prosegue la Fillea di Roma e Lazio "al bisogno di un futuro e di una vita dignitosa che viene dai giovani si risponde rendendo ancora più profonde quelle diseguaglianze e rafforzando le forme di lavoro precario. Così non va” conclude la Fillea, che invita tutti i lavoratori e le lavoratrici dei beni culturali a partecipare allo sciopero generale del 12 dicembre.