"Malgrado l’alto profilo scientifico del progetto di ricerca messo in campo sulla fusione nucleare, Venezia perde una ulteriore opportunità. La bocciatura nella gara bandita dall’Enea riporta a galla, ancora una volta, i problemi che affliggono il nostro territorio. L’esclusione di Porto Marghera, finita terzultima su nove candidate, è da attribuire all’assegnazione da parte della commissione dell’Enea di zero punti su due dei 19 criteri utilizzati e di 1.51 punti su un terzo criterio". Lo affermano Cgil, Cisl e Uil di Venezia, in una nota congiunta.
Il problema, spiegano, " sta proprio in questo e cioè che il punteggio attribuito nei tre criteri indica che nell’area indicata nel progetto non c’è una certificazione ambientale, nessuna garanzia per i tempi di rendere disponibile l’area ed inoltre il valore delle infrastrutture presenti è considerato prossimo allo zero. Questi tre temi sono i temi che da anni sono al centro del confronto tra Istituzioni e parti sindacali e datoriali. Da tempo il Sindacato sta chiedendo che il completamento delle bonifiche fosse la priorità per garantire nuovi investimenti necessari a garantire il mantenimento e lo sviluppo delle attuali realtà industriali presenti sull’area e per nuovi insediamenti basati sul manifatturiero, sulla green economy, sulla ricerca, sull’impresa 4.0".
I sindacati quindi aggiungono: "A completare il quadro, questa sonora debacle si concretizza a ridosso della cosiddetta "call" pubblicata dall’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, per raccogliere le manifestazioni di interesse relative alle imprese che intendono investire nell’ambito dello status di area di crisi industriale complessa del territorio del comune di Venezia". Cgil, Cisl e Uil "manifestano la loro più ampia preoccupazione sulla situazione che ancora una volta è emersa da questa vicenda. Questo scenario si potrebbe prefigurare anche per eventuali futuri progetti industriali, rendendoli invalidi e privando il territorio di questa fondamentale opportunità, fattispecie che consideriamo assolutamente inaccettabile".
Il sindacato "chiede delucidazioni" su queste tematiche fondamentali: "Sin qui solo rassicurazioni ma mai certezze - conclude -. Diventa ora indispensabile la convocazione di un tavolo di lavoro su Porto Marghera, alla presenza dei soggetti produttivi, della Regione del Veneto e della Città Metropolitana al fine di affrontare per tempo tali problematiche e per attivare da subito ogni procedura che non vanifichi gli sforzi realizzati fino a qui e soprattutto che permetta ai soggetti imprenditoriali disponibili ad investire sull’area, di avere certezze proprio sui loro progetti, all’interno di una visione condivisa. Una visione condivisa - a suo avviso - dove ognuno si assuma le proprie responsabilità con impegni precisi, definiti nel tempo, condivisione delle informazioni, evitando rimpalli di competenze istituzionali onorando gli accordi già sottoscritti o da sottoscrivere". In mancanza di impegni il sindacato "si dichiara pronto ad ogni iniziativa ai diversi livelli istituzionali".