“Non è normale che il sindaco apra in continuazione fratture con la rappresentanza che non gli garba, che su twitter dica che il sindacato vuole comandare. Si comanda un esercito, comanda un padrone”. Così il segretario generale camera del Lavoro Metropolitana di Venezia Enrico Piron risponde al sindaco della città Luigi Brugnaro.
“Noi – spiega Piron – intendiamo partecipare al governo delle amministrazioni pubbliche proponendo soluzioni, discutendo, intervenendo sulle questioni. Ma proprio quando chiediamo di farlo, il primo cittadino o evita il confronto (sulla città metropolitana giace una richiesta di incontro fatta dal sindacato da due mesi, senza cenno di riscontro), oppure, quando decide da solo (vedi bonifiche e ripartenza del tessuto industriale del territorio) quando insomma decide di ‘comandare’, ottiene risultati degni di Cadorna. Tutto resta lì. Emblematico che ci siano centinaia di delibere che stanno aspettando di essere approvate e che si sono incagliate nel meccanismo farraginoso inaugurato nel comune di Venezia. E i cittadini intanto aspettano lavoro, prospettive e servizi”.
“Il sindacato – si legge ancora – rappresenta una buona fetta della popolazione della città metropolitana. La rappresenta nel lavoro, nella contrattazione sociale, nella loro dimensione di lavoratrici e di lavoratori, di pensionate e pensionati, di disoccupate e disoccupate. Tante, troppe persone che non trovano risposte. Questo stesso sindacato – conclude l’esponente della Cgil – si è proprio stufato di avere un sindaco che twitta e non mette le mani ai problemi (accidenti, un po' di originalità: chi twitta c’è già! Magari provi con whattsup). La città metropolitana vuole un sindaco che discute e media. Non bastano 140 caratteri per di più pieni di proclami o di insulti”.