“Un accordo per i medici convenzionati che prevede 100 milioni in quattro anni a fronte di servizi sul territorio che dovevano già esserci – ma chi paga? E perché solo a loro? Se lo chiedono Daniele Giordano segretario generale Fp Cgil, Marj Pallaro segretario generale Fp Cisl e D’Emanuele Scarparo segretario generale Uil Fpl. "I cittadini veneti continuano a pagare i ticket in sanità e il personale del comparto non vede riconosciuti molti istituti contrattuali e solo una “corporazione”, per fare quello che già dovrebbe fare, pretende ulteriori rilevantissime risorse economiche in un periodo, questo, dove si tagliano risorse pubbliche ovunque”.

"Lo scorso 2 marzo la Regione Veneto ha sottoscritto l’accordo con le organizzazioni dei medici di medicina convenzionata: non bastavano i 16 milioni di euro stanziati nel 2013 per la realizzazione delle medicine di gruppo integrate, ora ne sono previsti a questo scopo altri 25 milioni l’anno, per quattro anni. E se non ci saranno le risorse non ci saranno le medicine di gruppo integrate. Incomprensibile tutto ciò visto che il personale infermieristico e di supporto delle medicine di gruppo Integrate sarà messo a disposizione e pagato dalle Ulss come peraltro le strumentazioni".
“Una questione che contribuisce, inoltre, a creare notevoli disparità tra gli stessi professionisti – continuano Giordano, Pallaro e Scarparo - basti pensare ai professionisti del comparto (personale sanitario, tecnico e amministrativo) – sottolineano Cgil Cisl e Uil – che sono sempre meno, tanto tanto meno retribuiti, lavorano con turni massacranti, saltano i riposi eppure hanno i contratti bloccati da 6 anni”.

“I medici convenzionati sono liberi professionisti e nessuno può impegnarli o vincolarli a seguire e applicare quanto previsto dal Piano Socio Sanitario Regionale in merito all’implementazione dei servizi territoriali – aggiungono Giordano, Pallaro e Scarparo – stiamo rilevando che tale situazione e atteggiamento, che riscontriamo anche all’interno delle case di riposo, costituiscono nei fatti un freno allo sviluppo di questi servizi”.
“Come Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl siamo pronti a mobilitare i lavoratori del comparto sanità a difesa dei loro diritti e della loro professionalità che non può essere ancora mortificata da scelte così onerose a favore di una parte elitaria e che poco hanno a che fare con la vera tutela della salute dei cittadini veneti.”