La Procura di Catania ha richiesto l’archiviazione, per l’infondatezza della notizia di reato, delle accuse di sequestro di persona lanciate dalla Vedis l’azienda catanese di trasporto di carburante, a carico di sette lavoratori e tre rappresentanti sindacali. Il sequestro di persona sarebbe avvenuto nel corso di una contestazione sui ritardi di pagamento della quattordicesima mensilità. A seguito dell’opposizione dell’azienda, inoltre, anche il Gip ha detto la sua nell’udienza tenutasi il 19 giugno scorso: il giudice Giuseppina Montuori ha infatti accolto la richiesta del Pubblico Ministero dell’archiviazione del procedimento. Il caso è dunque chiuso.
“Grande soddisfazione” è stata espressa dalla Cgil di Catania e dalla Filt Cgil provinciale e regionale. Per bocca dei segretari Giacomo Rota, Alessandro Grasso e Franco Spanò, le tre sigle sottolineano che “sin dal primo giorno abbiamo dichiarato all’opinione pubblica di trovarci di fronte ad un’azienda che ha dimostrato fortissime resistenze a fronte di un normale confronto con la Cgil, punendo di conseguenza i lavoratori. Oggi la giustizia ci da ragione. Viene così a cadere la motivazione del licenziamento “per motivi disciplinari” dei dipendenti coinvolti in questa storia, ormai svelata per quella che è: una scusa per non applicare norme e non fare valere diritti fondamentali, sostenuti in questa vertenza simbolo anche dalla segretaria nazionale della Filt Cgil, Giulia Guida. In ballo ci sono seri problemi di sicurezza, visto che chi lavora deve fare i conti con turni massacranti e vestiario, che pur contaminato dal gasolio, non viene pulito con gli appositi macchinari come prevede la legge”.
Nel gennaio di quest’anno la Cgil e la Filt Cgil avevano segnalato con tanto di sit in di fronte ai cancelli aziendali nello Stradale Primosole, che i quattro licenziamenti eseguiti dalla società Vedis apparivano in maniera evidente collegati all'insofferenza per le legittime richieste del sindacato in azienda.
“Non a caso due su quattro licenziati sono Rsa”, avevano segnalato Grasso, Rota, Spanò e i responsabili della logistica regionale e provinciale, Giuseppe Stella e Paolo Sicura. I rapporti tra lavoratori ed azienda erano già molto tesi dal 2017; I lavoratori della Vedis avevano chiesto il rispetto dei loro diritti, l'applicazione del contratto di lavoro e del giusto orario, così come l'applicazione delle norme di sicurezza dentro l'azienda. Cosa accadrà adesso? Lavoratori e sindacato saranno ancora affiancati dall’avvocato penalista Giovanni Inzolia, e dal civilista Carlo Maria Paratore, collaboratore della Cgil.
Già da un mese a questa parte l’azienda avrebbe potuto ritirare i licenziamenti, “ ma ciò non è avvenuto, nonostante a questo punto venga meno la giusta causa – spiegano i tre segretari generali, insieme ai responsabili Stella e Sicura -. Se i licenziamenti resteranno pendenti davanti alla Sezione Lavoro, ai lavoratori e al sindacato non resterà che procedere nelle sedi giudiziarie appropriate. In questi mesi, purtroppo, l’Ispettorato del Lavoro è rimasto colpevolmente silente. Faremo perciò valere ancora la volta le nostre ragioni. Abbiamo già vinto la prima battaglia, ci apprestiamo a vincere la seconda ”.