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Si è concluso con un nulla di fatto l'Eurogruppo di lunedì 16 febbraio sul debito greco. Atene ha rigettato la proposta di estendere l'attuale piano di salvataggio, bollando le richieste dell'Eurogruppo come "assurde ed inaccettabili". "L'insistenza di alcune persone affinché il governo greco attui il piano di salvataggio è irragionevole e non può essere accolta - ha spiegato una fonte del governo ellenico - Coloro i quali continuano a battere questi tasti stanno perdendo tempo. A queste condizioni non ci può essere accordo oggi"".
Si è così deciso per un rinvio, probabilmente a venerdì prossimo, ma dall'Eurogruppo è arrivato sostanzialmente un ultimatum alla Grecia: ha fino a giovedì per decidere se chiedere l'estensione del programma, in modo da poter avere un Eurogruppo straordinario venerdì che possa valutare la sua richiesta. Lo ha detto il presidente Jeroen Dijsselbloem. "L'estensione è l'unica strada", ha aggiunto Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici e finanziari.
E' muro contro muro, dunque, anche se, secondo quanto afferma il ministro dell'Economia di Atene, Yanis Varoufakis, la Grecia era pronta a firmare l'intesa con i partner, ma "sfortunatamente quello splendido documento e' stato ritirato da Dijsselbloem". Varoufakis, lascerebbe quindi intendere che il numero uno dell'Eurogruppo ha presentato una bozza diversa da quella su cui si sarebbe dovuto raggiungere l'accordo.
In ogni caso, durante la conferenza stampa al termine della riunione, Varoufakis ha detto:"Sono sicuro che, come sempre, dall'impasse di oggi l'Europa riuscirà a tirare fuori un accordo onorevole entro un paio di giorni". che "le due posizioni dovranno incontrarsi a metà strada" per arrivare a un accordo". La Grecia “è e resterà sempre nell'Eurozona, l'Europa è indivisibile e chi gioca con questo è un antieuropeo”, ha concluso Varoufakis