Il gruppo turistico pugliese Nicolaus, che dal 19 luglio è, a tutti gli effetti, proprietario del marchio Valtur, non si è presentato all'incontro convocato il 26 luglio dal ministero dello Sviluppo economico e richiesto da Filcams, Fisascat e Uiltucs.
"I fratelli Pagliara hanno annunciato sui media specializzati che stanno studiando un piano di rilancio della Valtur. Noi siamo interessati a conoscere questo piano e soprattutto a individuare soluzioni che recuperino l'occupazione e le professionalità, che hanno fatto sì che il marchio Valtur, dopo le note vicende, sia ancora così prezioso per il mercato – afferma Luca De Zolt, Filcams nazionale –. Senza la sua gente, Valtur è una scatola vuota: noi non rinunciamo a tutte le azioni che potranno essere utili per riempire questa scatola della bravura e delle competenze di chi ha fatto grande questa azienda italiana".
Per i sindacati del turismo, l'acquisto da parte di Nicolaus è positivo, perché da subito la nuova proprietà ha dichiarato di voler reindustrializzare il marchio, anche vista l'ingente cifra spesa per l'acquisto. "Quello che manca adesso è un piano industriale in grado di centrare questa scommessa – chiosa De Zolt –. Alcuni villaggi del perimetro Valtur sono chiusi (come Favignana, Capo Rizzuto e Sestriere) e i lavoratori del tour operator sono tutti licenziati. Noi vogliamo discutere con la nuova proprietà di un piano che porti al recupero delle strutture rimaste chiuse e dell'occupazione preesistente.".
Il Mise si è impegnato a contattare nuovamente Nicolaus per riaprire il tavolo istituzionale in tempi brevi. Le tre sigle di categoria sono pronte a iniziative nei confronti dell'azienda, a sostegno di questo percorso.