Roma, 7 nov. (Labitalia) - Sindacati italiani soddisfatti per la vittoria di Obama. 'La vittoria di Obama rappresenta non solo per gli Stati Uniti ma anche per l'Europa stessa, e per il nostro Paese, una grande opportunita'. Obama ha caratterizzato la politica del suo primo mandato sul binomio lavoro e welfare e su queste stesse basi sembra voler proseguire: il forte senso valoriale di questa scelta e' emerso di fatti prepotentemente nel discorso di Chicago'. Cosi' il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, commenta il risultato delle elezioni Usa. 'Ma lavoro e welfare -prosegue- sono le stesse grandi emergenze che l'Europa deve affrontare, il punto in cui confligge l'idea e il senso stesso della politica con la logica imperante che e' quella del rigore, dei tagli e dell'austerita' recessiva. Ma vogliamo cogliere la rielezione di Obama, la scelta di progresso fatta ancora una volta dai cittadini statunitensi, come un segno, una buona notizia, un auspicio per l'Italia e per l'Europa', conclude Camusso.

"La vittoria di Obama - commenta il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni- è la vittoria della democrazia, dei diritti, della tolleranza, di un'economia in cui il libero mercato può e deve essere conciliato con la partecipazione dei lavoratori. La rielezione di Obama è un fatto che rafforza anche la costruzione dell'Europa politica, anche se il necessario rigore e la crescita economica devono poter camminare insieme all'equità, soprattutto con una rinnovata partecipazione delle persone". Bonanni ha espresso le sue "congratulazioni" anche al segretario generale del sindacato americano Afl-Cio, Richard L. Trumka.

Anche la segretaria confederale della Uil, responsabile per le politiche internazionali, Anna Rea, ha inviato una lettera a Richard Trumka per esprimere soddisfazione per la rielezione di Obama: "Riteniamo che l'azione della presidenza Obama - si legge, tra l'altro, nella lettera - abbia dato impulso all'economia americana ponendo al centro della propria agenda la questione del lavoro. La Uil insieme alla Confederazione europea dei sindacati è impegnata nella difesa del progetto sociale europeo e della sua grande tradizione sindacale. In quest'ottica, la collaborazione tra le nostre rispettive organizzazioni potrà rappresentare un valore aggiunto alla tradizionale cooperazione euro-americana e una strategia necessaria da rafforzare per sostenere la crescita economica e la difesa del lavoro in una dinamica internazionale sempre più interconnessa e slegata da interessi nazionali".

“Sebbene siano enormi gli interessi economici in gioco in qualsiasi campagna elettorale americana, ciò che il presidente Obama e il suo sfidante Romney hanno dato agli elettori è anche una loro visione del futuro, condivisibile o meno, che qui in Italia purtroppo non riusciamo ancora chiaramente ad ascoltare”, è il commento del segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella. Per Centrella “al di là del partito, quando si danno come obiettivi l’unità e la possibilità per tutti di essere inclusi nella società, indipendentemente dal censo, dal genere, dal colore della pelle, si sta proponendo un bel sogno che probabilmente non passerà alla prova dei fatti, ma che la politica deve dare e che qualsiasi sindacalista non può non apprezzare”. “Non lasciare indietro nessuno, come si fa in ogni sana e bella famiglia, - conclude – è esattamente quello che vorremo noi per la nostra, per l’Italia”.

Ha vinto "il presidente del welfare". Ha vinto la "scommessa americana sulla riforma dello stato sociale in tempo di crisi". Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli e portavoce del Forum del Terzo Settore, commenta con soddisfazione la riconferma di Barack Obama alla guida degli Stati Uniti d'America: "Per noi una è splendida notizia". "Nonostante le difficoltà, le fatiche e le contraddizioni - spiega Olivero - è stato eletto, nel Paese forse più liberista e antistatalista del mondo, un presidente che ha fatto della riforma del welfare il cardine della suo programma di governo, che ha affermato la necessità che gli Stati intervengano in tempo di crisi in ambito sociale con misure coraggiose".