Mancano ormai poco meno di due mesi alla fine della scuola secondaria eppure dei bandi che spieghino le modalità di svolgimento dei test d'accesso non si ha alcuna traccia e migliaia di studenti vivono nell'assoluta incertezza circa le modalità del test cui dovranno sottoporsi per decidere il proprio futuro il prossimo settembre.
“Erano i primi di gennaio quando il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone con delle dichiarazioni rilasciate su alcuni quotidiani nazionali stroncava qualsiasi riforma del sistema di accesso programmato, a lungo promessa dal ministro Giannini nei mesi precedenti per dare una risposta alle numerose irregolarità verificatesi durante i test d'accesso 2014 al corso di medicina e chirurgia – si legge in una nota dell’Udu –. In quella stessa intervista il sottosegretario aveva dichiarato che il test restava il metodo di selezione più valido per individuare gli studenti che possono accedere ai corsi a numero chiuso, purché venissero effettuati degli aggiustamenti che avrebbero dovuto garantire la massima regolarità del concorso, investimenti sull'orientamento e corsi di preparazione gratuiti da parte degli atenei”.
"Come al solito questo governo promette senza poi mai dare seguito agli impegni presi – afferma Gianluca Scuccimarra, Coordinatore nazionale unione degli universitari – . Non solo non si è avuto il coraggio di ripensare un sistema che ha manifestato tutte le sue falle: dei limitatissimi paliativi promessi dal Sottosegretario Faraone, che parlava tanto di investimenti sull'orientamento e di corsi di preparazione ai test gratuiti organizzati dalle università, non si vede alcuna traccia. A pochi mesi dalla fine della scuola gli studenti conoscono solamente le date dei test, non si sa neppure quando uscirà il bando che dovrebbe almeno chiarire le nuove regole o almeno le materie dei quesiti dei test: una lotteria nella lotteria che è l'ennesimo affronto per degli studenti che poco più di un mese dopo la maturità definiranno in (forse) 90 minuti il loro futuro."
"La scorsa settimana – conclude Scuccimarra – il ministro Giannini doveva riferire alla commissione Istruzione sui nuovi test sia per i corsi a numero chiuso che per le specializzazioni ma la riunione, nonostante gli annunci stampa è stata 'sconvocata' il giorno stesso. Sembra che ancora una volta Miur e governo brancolino nel buio su questo tema, sordi alle richieste degli studenti, che rischiano di subirne ancora quei ritardi e incertezze che hanno moltiplicato esponenzialmente le azioni legali sui concorsi 2014. E' il momento che il ministro Giannini e il Premier Renzi si assumano le loro responsabilità nei confronti degli studenti che proveranno il test nel 2015: noi saremo come sempre in prima linea nel monitorarli, pronti a mettere in campo tutte le azioni necessarie per garantire il diritto allo studio dei giovani italiani."
Università: Udu, continua il caos sul numero chiuso
20 aprile 2015 • 00:00