Come già denunciato nel mese di febbraio dall’Unione degli Universitari, il nuovo Isee provocherà grossi problemi anche sul fronte della tassazione studentesca. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, oltre all’incremento medio nel passaggio dal vecchio al nuovo Isee del 10%, calcola che il 51,4% delle famiglie vedrà aumentare il valore dell’indicatore rispetto allo scorso anno. E' quanto si legge in una nota degli studenti.
Jacopo Dionisio, coordinatore dell’Unione degli Universitari, dichiara: “L’Italia è saldamente ancorata al terzo posto nella classifica europea per la contribuzione media più alta: dal 2005 a oggi le tasse universitarie a livello nazionale sono aumentate del 50% passando da una media di 736,91 a 1112,35 euro. Nell’ultimo anno l’incremento è stato di ben 5 punti percentuali, andando a costituire l’aumento più alto degli ultimi cinque anni. Quest’anno, con il calcolo della seconda rata delle tasse, molti studenti si troveranno di fronte ad un incremento considerevole, senza che la loro situazione reddituale o patrimoniale sia variata rispetto allo scorso anno. Inoltre, gli studenti esodati, in quanto esclusi dalla borsa di studio, quest'anno non soltanto si troveranno a pagare le tasse universitarie, ma nel pagarle saranno ulteriormente penalizzati visto che nel calcolo del loro Isee è considerato anche il valore della borsa di studio percepita l'anno precedente”.
Prosegue Jacopo Dionisio: “Inoltre, la fetta di popolazione studentesca che fa riferimento a quel 51,4% di famiglie per cui il nuovo Isee presenta valori più alti di quello dello scorso anno, rischia in modo diverso in base al bando di ateneo: nelle università con fasce per la contribuzione molto ampie c’è il rischio che intere “fette” di popolazione studentesche migrino nella fascia superiore, incappando in aumenti di tasse consistenti; negli atenei con fasce più ridotte, invece, è prevedibile una traslazione massiccia verso le fasce più alte”.
Conclude il coordinatore dell'Udu: “Per questo presenteremo in ogni università una mozione per chiedere che i tavoli di monitoraggio già sollecitati a febbraio si attivino per svolgere un serio lavoro di analisi dello scenario della contribuzione studentesca negli atenei, e che a questo seguano azioni puntuali per tutelare, fin da quest’anno, gli studenti. Nello specifico, chiederemo che gli atenei escludano, ai fini della definizione dell’importo delle tasse da pagare, il valore della borsa di studio precedentemente percepita e considerata nel calcolo Isee; l’altra richiesta riguarda l’adeguamento delle fasce e, in generale, dei sistemi di contribuzione, con il fine di evitare aggravi per quegli studenti che si trovano con un valore Isee più elevato, e per evitare l’incremento, rispetto al passato, del gettito totale della contribuzione studentesca”.