La notizia, diffusa dalla stampa, della riduzione a 9.146 i posti disponibili nel bando per l’accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia ed odontoiatria 2015/16, con un calo pari al 9,3% rispetto all’a.a. 2014/15, incontra la netta contrarietà delle associazioni studentesche.
"Ancora una volta - scrivono in una nota Udu e Rete degli Studenti medi - gli interessi di pochi ricadranno sul diritto allo studio e il futuro degli studenti italiani". Per Gianluca Scuccimarra, Coordinatore Nazionale Unione degli Universitari: “Se davvero il numero di posti a disposizione verranno abbassati, ancora una volta il ministero dimostrerà la sua incapacità nel gestire il caos causato della scomparsa del plico di Bari che ha permesso a migliaia di studenti ad essere ammessi in sovrannumero. Quanto accaduto lo scorso anno non è responsabilità dei ricorrenti che sono stati ammessi con riserva nelle università, ma è solo colpa di un Ministro che non ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di quanto accaduto e prendere provvedimenti. Se a questo aggiungiamo il modo in cui viene effettuata la concertazione tra regioni e l’ordine professionale dei medici per l’individuazione del fabbisogno di medici, vediamo come l’aumento o la riduzione di posti messi a bando per il corso di laurea in medicina e chirurgia è figlio di una scelta arbitraria e fortemente influenzata da interessi particolari, tanto che a dare l'annuncio del taglio sarebbe stata la stessa FNOMCEO.”
Continua Alberto Irone, portavoce nazionale Rete degli Studenti Medi: "E' assurdo che a fine luglio gli studenti che stanno terminando gli esami di maturità vedano cadersi improvvisamente addosso anche la tegola della diminuzione dei posti per Medicina e Chirurgia. Il Ministero deve smetterla di giocare con il futuro di tanti studenti che da mesi si stanno preparando per la lotteria dei test di accesso, servono chiarimenti immediati e risposte certe."
Anche la Rete della Conoscenza è fortemente critica. “E’ una decisione totalmente arbitraria - dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di LINK-Coordinamento Univeristario - poiché manca ad oggi una seria previsione del fabbisogno di personale medico nei prossimi anni, e autoritaria poiché non vi è stato alcun confronto su questo argomento con gli organismi di rappresentanza studentesca o le associazioni di categoria. Il principio di questa riduzione è quella di adattare il numero di ingressi nei corsi di Laurea al ridotto numero di Borse di Specializzazione e all’attuale turn over del SSN, il che significa considerare come strutturali i tagli alla Sanità e alla formazione medica. Il Miur e il Ministero della Salute hanno di fatto rinunciato a svolgere una programmazione del personale medico legata al fabbisogno dei cittadini; il numero di studenti di medicina e di borse di specializzazione è infatti determinato solamente in base ai vincoli di spesa dettati dalle ristrettezze di bilancio in cui si trova attualmente il paese".
Università: meno posti a Medicina, protestano gli studenti
29 giugno 2015 • 00:00